Gran Bretagna: espulsa a 12 anni per indossare la bandiera nazionale a scuola

17.07.2025 07:25
Gran Bretagna: espulsa a 12 anni per indossare la bandiera nazionale a scuola

La polemica sulla celebrazione delle culture in Gran Bretagna

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
LONDRA – Courtney, una brillante studentessa di Rugby, vicino a Birmingham, si era preparata con entusiasmo per la «Giornata della celebrazione delle culture» organizzata dalla sua scuola. La giovane, indossando un vestito con l’Union Jack in stile Spice Girls, ha tenuto un discorso che esaltava la tradizione britannica e elementi iconici come il tè e il fish and chips. L’evento mirava a promuovere l’inclusione e la comprensione culturale, incoraggiando gli studenti a presentarsi in abiti caratteristici delle proprie nazionalità.

Tuttavia, in un contesto caratterizzato da una profonda multiculturalità, la prettamente britannica Courtney è stata rimossa dalla classe. Gli insegnanti hanno giudicato il suo comportamento «inaccettabile», affermando che solo le altre culture potevano essere celebrate in tale occasione, mentre per gli inglesi ci sarebbe stata ogni giorno la possibilità di farlo. Questo episodio ha sollevato interrogativi sul vero significato dell’inclusione e dell’accettazione culturale nel Paese.

Il caso ha attirato l’attenzione dei media e ha costretto il governo britannico a intervenire. Un portavoce di Keir Starmer, leader dell’opposizione, ha dichiarato che essere britannici è motivo di orgoglio e che il governo è impegnato a dimostrare questo valore attraverso le sue azioni. In risposta all’accaduto, la scuola si è scusata e ha invitato Courtney a leggere nuovamente il suo discorso. Tuttavia, la ragazza ha rifiutato, esprimendo il suo disagio per l’umiliazione subita.

La situazione ha suscitato reazioni anche da parte di esponenti politici, con un deputato laburista che ha suggerito l’esposizione della bandiera nazionale in modo evidente sulla scuola, sottolineando l’importanza della presenza britannica nel discorso culturale.

I Laburisti, ora in una fase di recupero della loro immagine patriottica, stanno cercando di non apparire lontani dai sentimenti della popolazione, specialmente in un contesto in cui spesso ci si vergogna della propria storia, identificandola esclusivamente con gli aspetti negativi come schiavismo e colonialismo. È un tema delicato, che si riflette anche nelle scuole e nelle università, dove il dialogo sulla storia britannica è spesso ridotto a uno scrutinio critico della sua eredità.

In questo clima complesso, appare sorprendente che figure come Nigel Farage, in testa ai sondaggi, possano guadagnare terreno: un segno tangibile di come il dibattito sull’identità nazionale sia ben lontano dall’essere risolto in Gran Bretagna.

, riporta Attuale.

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