I deputati (quasi) certi di un posto al Parlamento europeo

06.06.2024
I deputati (quasi) certi di un posto al Parlamento europeo
I deputati (quasi) certi di un posto al Parlamento europeo

L’unico politico italiano con un seggio pressoché blindato si candida in realtà in Francia. Per i 76 posti spettanti al nostro Paese, invece, la corsa alle preferenze potrebbe riservare molte sorprese. Anche a scapito dei big

Apochi giorni dall’apertura dei seggi delle elezioni europee, c’è un solo politico italiano che appare oramai quasi sicuro di ottenere uno dei 720 seggi del Parlamento Ue. Anche se, formalmente, siederà tra gli scranni dei deputati francesi: si tratta di Sandro Gozi, ex sottosegretario nel governo Renzi e candidato oltralpe tra le fila di Renaissance, il partito del presidente Emmanuel Macron. In Francia, non ci sono le preferenze, e per essere eletti è importante avere un posto in alto in lista: Gozi (che tra l’altro è il candidato di punta del gruppo europeo dei liberali, Renew) è in sesta piazza, con Renaissance accreditata di ottenere 15 seggi. Per gli altri italiani, invece, le probabilità di fare il salto verso Strasburgo e Bruxelles, e occupare uno dei 76 seggi riservati al nostro Paese, passerà dai voti raggranellati in queste settimane di campagna. Certo, per alcuni il seggio appare una formalità. Ma guai a fidarsi delle apparenze. Vediamo partito per partito i favoriti.

Fratelli d’Italia

Come dicono da tempo i sondaggi, il partito della premier Giorgia Meloni dovrebbe uscire trionfante dalle urne. Stando alle ultime rilevazioni, FdI potrebbe ottenere intorno ai 23 deputati. Bisognerà poi capire come questi seggi saranno ripartiti tra le cinque circoscrizioni elettorali per capire chi, tra i candidati, ha più chance di ingresso nel Parlamento europeo. Tra i papabili figurano gli eurodeputati uscenti Carlo Fidanza, Pietro Fiocchi e Vincenzo Sofo nel Nord Ovest, Sergio Berlato nel Nord Est, Nicola Procaccini nel Centro, Denis Nesci al Sud e Giuseppe Milazzo nelle Isole. Da vedere come gli elettori di FdI si comporteranno nei confronti dell’ex sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, candidato al Sud. 

Lega

Dopo le vacche grasse del 2019, quando la Lega conquistò ben 29 seggi, per il partito di Matteo Salvini si prevede una forte riduzione delle presenze all’Eurocamera. Gli ultimi sondaggi indicano 7 seggi per il Carroccio, che dovrebbero scattare principalmente al Nord. Uno di questi posti dovrebbe andare al volto di punta lanciato dalla Lega in campagna, quello del generale Roberto Vannacci, che potrebbe risultare il più eletto del Carroccio (o comunque sul podio) in tutte le circoscrizioni. In questo scenario, spetterà poi a Vannacci decidere in che circoscrizione farsi eleggere formalmente (sottraendo un posto agli altri candidati). Una scelta che sicuramente scatenerà malumori interni, già emersi in queste settimane.  

Nel Nord Est, soprattutto, i candidati temono di perdere uno dei seggi a favore del generale. Qui, in pole sono dati gli eurodeputati uscenti Paolo Borchia e Rosanna Conte, seguiti da altri due uscenti, Elena Lizzi e Alessandra Basso. La sorpresa, perµo, potrebbe essere Anna Cisint, la sindaca “anti Islam” di Monfalcone. Nel Nord Ovest, viene data in pole Silvia Sardone, altra eurodeputata uscente. Alle sue spalle, la lotta è tra altri parlamentari uscenti: Isabella Tovaglieri, Alessandro Panza, Gianna Gancia, Angelo Ciocca e Oscar Lancini. In Centro, la favorita Susanna Ceccardi deve fare i conti con il “no Euro” Claudio Borghi e l’uscente Anna Maria Bonfrisco. Al Sud, sempre che scatti un seggio, i nomi noti sono quelli di Valentino Grant e Aldo Patriciello. Stesso discorso nelle Isole, dove Annalisa Tardino dovrebbe svettare sugli altri candidati (forse a eccezione di Vannacci), ma deve sperare che scatti il seggio. 

Forza Italia

Tra le fila degli azzurri, che contano di ottenere almeno 7 seggi, i nomi in pole sono quelli di Letizia Moratti, Roberto Cota e Massimiliano Salini nel Nord Ovest, di Matteo Gazzini e l’ex sindaco di Verona Flavio Tosi nel Nord Est, di Salvatore De Meo e Alessandra Mussolini (Centro), e di Caterina Chinnici (Isole). Più incerto il quadro nella circoscrizione Sud, dove ritroviamo Mussolini insieme agli altri deputati uscenti Fulvio Martusciello e Lucia Volo. Nelle Isole, lex dem Caterina Chinnici è datat in pole.

Partito democratico

Rispetto alle previsioni di inizio anno, il Pd di Elly Schlein sembra poter ottenere un risultato non lontano da quello di FdI: gli ultimi sondaggi indicano 18 seggi nel complesso. Tra i nomi di punta troviamo quello di Cecilia Strada nel Nord Ovest, circoscrizione dove ci si attende una battaglia serrata tra gli eurodeputati uscenti Brando Benifei, Irene Tinagli, Patrizia Toia e Eleonora Evi, e politici di punta come Alessandro Zan, Giorgo Gori e Emanuele Fiano. Almeno tre di loro dovrebbero restare fuori dal Parlamento. Zan potrebbe comunque rifarsi nel Nord Est, altra circoscrizioni in cui è candidato: qui i big attesi sono l’ex governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, Alessandra Moretti e Elisabetta Gualmini. Nel Centro dovrebbero farcela senza troppe difficoltà Nicola Zingaretti e Dario Nardella. Al Sud la battaglia ai vertici dovrebbe essere tra Lucia Annunziata, Antonio Decaro e Pina Picierno, con l’incognita Sandro Ruotolo. L’uscente Pietro Bartolo è dato invece in pole nelle Isole.

Movimento 5 stelle

Gli ultimi sondaggi disponibili accreditano i 5 stelle sui 13 seggi. Le liste presentate da Giuseppe Conte sono piene di volti nuovi, su cui è difficile fare previsioni. I nomi noti, e che sono dati in pole nella corsa al Parlamento europeo, sono quelli del direttore di “La Notizia” Gaetano Pedullà nel Nord Ovest (dove corre per la riconferma anche Maria Angela Danzì), dell’uscente Sabrina Pignedoli nel Nord Est, dell’ex calciatrice e allenatrice Carolina Morace in Centro, dell’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico e dell’uscente Mario Furore al Sud. Nelle Isole, dovrebbe ottenere un seggio quasi sicuro il paladino dell’antimafia Giuseppe Antoci.

Alleanza Verdi e Sinistra

Con Avs si entra nel campo dei partiti che lottano per superare la soglia di sbarramento del 4 per cento. L’alleanza di ecologisti e forze di sinistra dovrebbe riuscire nell’impresa portando 4 deputati in Europa. Ci sono i capilista schierati in più circoscrizioni che dovrebbero rientrare in questo novero: l’elezione dei due attivisti alle prese con la giustizia, ossia Ilaria Salis (Nord Ovest e Isole) e Mimmo Lucano (tutte le circoscrizioni escluso il Centro), sono date quasi per certe. Anche l’ex sindaco di Roma Ignazio Marino (Nord Ovest e Centro) è considerato un papabile, mentre nelle Isole l’ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando spera che scatti il seggio per Avs (e che Lucano o Salis, in questo caso, non optino per la circoscrizione insulare). Altri nomi in lizza sono quelli degli uscenti Massimiliano Smeriglio (Nord Ovest e Centro) e Rosa D’Amato (Sud). 

Stati Uniti d’Europa 

Anche la lista unitaria di Italia viva, +Europa, Partito socialista, Radicali, L’Italia c’è e Libdem dovrebbe superare lo sbarramento e ottenere 4 seggi, sempre secondo gli ultimi sondaggi disponibili. Al di là dei leader Matteo Renzi e Emma Bonino (su cui resta il dubbio se sceglieranno o meno di andare in Europa), i nomi di punta sono Gianfranco Librandi, Raffaella Paita e Alessandro Cecchi Paone nel Nord Ovest, dell’ex eurodeputato scozzese Graham Robert Watson nel Nord Est, di Gian Domenico Caiazza nel Centro, dell’ex ministra Teresa Bellanova al Sud, e dell’ex rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari nelle Isole.

Azione

Secondo gli ultimi sondaggi disponibili, che risalgono al 24 maggio, il partito di Carlo Calenda si ritroverebbe al di sotto, ma non di molto, della soglia di sbarramento. Ma come è noto, le campagne elettorali si giocano normalmente nell’ultima settimana, e le incognite sono tante. Ecco perché Azione potrebbe alla fine smentire le previsioni e ottenere un suo bottino di seggi. In questo caso, i nomi dati in pole sono quelli di Elena Bonetti (candidata in tutta Italia), l’ex sindaco di Parma Federico Pizzarotti (Nord Est), l’ex assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato (Centro), i ‘ras’ del voto Giuseppe Ferrandino e Mario Pittella al Sud. 

Gli eletti (quasi) certi nel resto d’Europa

Come dicevamo all’inizio, in diversi Paesi dell’Ue, pur restando nel proporzionale, non ci sono le preferenze sui singoli candidati. Si parla, in questo caso, di “liste bloccate”: se la lista ottiene 5 seggi, per esempio, i primi cinque candidati saranno eletti. È questa la sorte che con ogni probabilità toccherà all’italiano Gozi in Francia. Come lui, altri big della politica europea sono pressoché sicuri di far parte del prossimo Parlamento europeo.

In Francia, troviamo il nuovo leader della destra, Jordan Bardella, e l’ex direttore di Frontex Fabrice Leggeri, entrambi con il Rassemblement national di Marine Le Pen. Leggeri, che alla guida dell’agenzia Ue di frontiera era stato accusato dalle ong di aver chiuso più di un occhio sui respingimenti in mare dei barconi dei migranti, dovrebbe ritrovare a Bruxelles la paladina dei diritti umani Carola Rackete: l’ex capitana della Sea Watch dovrebbe venire eletta nella lista della Sinistra tedesca.

Tornando in Francia, come non citare Marion Maréchal, nipote di Marine Le Pen (ma sua avversaria in politica) e fidanzata di Sofo, eurodeputato di FdI uscente in corsa per la riconferma: i due potrebbero non solo ritrovarsi a lavorare al Parlamento, ma potrebbero sedere fianco al fianco nell’Aula, dato che fanno parte dello stesso gruppo europeo, quello dei conservatori. Tra le curiosità, ci sono anche diversi politici di origine italiana tra i deputati dati per certi: tra questi, l’ex premier belga socialista Elio Di Rupo e l’ex eurodeputato tedesco di sinistra Fabio De Masi. 

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