Il «processo» a von der Leyen provoca un confronto tra Ppe e Socialisti

07.07.2025 22:05
Il «processo» a von der Leyen provoca un confronto tra Ppe e Socialisti

DALLA NOSTRA INVIATA
STRASBURGO 
Mentre a Bruxelles si attendeva l’arrivo della lettera di Donald Trump sui dazi, a Strasburgo si teneva un acceso dibattito sulla mozione di sfiducia contro la presidente Ursula von der Leyen e la Commissione, presentata da Gheorghe Piperea, parlamentare dell’ECR. Questo tema, noto come Pfizergate, ha acceso il confronto in aula, dove von der Leyen ha dichiarato: «Non possiamo permettere agli estremisti di riscrivere la storia». Al termine del suo intervento, ha sottolineato l’impegno dell’Europa a mostrare determinazione nelle negoziazioni commerciali con gli Stati Uniti, così come per il futuro dell’Ucraina e la posizione nei confronti della Cina, riporta Attuale.

Il voto
Salvo colpi di scena, la mozione non passerà
poiché la maggioranza formata da popolari, socialisti e liberali, insieme ai verdi voterà contro. Tuttavia, fonti dell’S&D, dopo una riunione interna, hanno comunicato che stanno considerando l’astensione, segnalando che «il loro sostegno non è garantito» e attendono riscontri da von der Leyen riguardo alla stabilità della sua piattaforma. Una significativa parte del gruppo socialista ha sollecitato una posizione ferma contro la presidente. Così, l’astensione non cambierebbe il risultato finale in quanto servirebbero due terzi dei voti favorevoli per approvare la mozione.

Una parte dell’ECR si esprimerà a favore, ma non Fratelli d’Italia. Nicola Procaccini, copresidente del gruppo, ha annunciato che voteranno contro per difendere l’operato dell’ex copresidente dell’ECR, Raffaele Fitto, attuale vicepresidente della Commissione europea. Il M5S, invece, sosterrà la sfiducia, alleandosi con la Lega e altri partiti dei Patrioti come il francese Rassemblement National e l’ungherese Fidesz, oltre ai membri del gruppo Europa delle nazioni sovrane, tra cui la tedesca Afd. Von der Leyen ha contestato le accuse degli «estremisti» che hanno promosso la mozione, definendola un tentativo grossolano di creare divisione fra le istituzioni e le forze pro-europee.

Le tensioni
Nel frattempo, l’azione dell’estrema destra ha reso evidente la necessità di un confronto pubblico tra il PPE e gli altri gruppi della «maggioranza Ursula». Manfred Weber, capogruppo dei popolari, ha cercato di navigare le acque politiche complesshe, sostenendo che il suo partito ha raggiunto successi elettorali attraverso alleanze con la destra. Tuttavia, l’attuale leadership soccombe sotto la pressione di Iratxe García Pérez, che accusa la strategia di dialogo con i gruppi di destra; Valerie Hayer ha inoltre avvisato von der Leyen di non dare nulla per scontato. Infine, Weber ha difeso la sua posizione evidenziando che il PPE ha vinto con il sostegno degli ECR in un certo numero di votazioni.

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