Il taglio dei tassi, gli europei alle urne e lo sblocco dei negoziati con l’Ucraina

03.06.2024
Il taglio dei tassi, gli europei alle urne e lo sblocco dei negoziati con l'Ucraina
Il taglio dei tassi, gli europei alle urne e lo sblocco dei negoziati con l'Ucraina

Occhi puntati sulla riunione di politica monetaria della Bce. I Ventisette cercano di superare il veto ungherese al quadro negoziale per Kiev

In cima all’agenda

Elezioni europee – Dopo mesi di attesa e anticipazioni, incluse le proiezioni che danno il prossimo Parlamento di Strasburgo preso d’assalto dall’estrema destra, sta finalmente arrivando l’appuntamento con le elezioni europee 2024. Tra giovedì 6 e domenica 9 giugno i cittadini dell’Unione si recheranno alle urne nei 27 Stati membri per eleggere i loro rappresentanti all’Eurocamera, che passeranno da 705 a 720 per effetto di un ribilanciamento dei seggi post-Brexit. Si tratta dell’elezione transnazionale più grande al mondo, con oltre 370 milioni di aventi diritto. 

Quando si vota? – Il weekend elettorale vedrà impegnerà i cittadini dei Ventisette in momenti diversi, non essendoci un’unica data fissata per tutto il blocco. I primi a esprimere il loro voto europeo saranno gli olandesi, giovedì 6, seguiti il giorno successivo dagli irlandesi, mentre i cechi voteranno sia venerdì 7 che sabato 8. Sabato andranno alle urne anche i lettoni, i maltesi e gli slovacchi, nonché gli italiani – i quali troveranno i seggi aperti anche domenica 9 giugno. Nell’ultima giornata elettorale si concentrano dunque tutti gli altri Paesi membri: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria. 

Next speciale elezioni – Per tutte le altre informazioni sulle elezioni, tenete d’occhio la vostra casella di posta: Europa Today vi manderà un’edizione speciale della sua newsletter Next, in cui troverete le risposte a tutte le domande più importanti che vi frullano in testa, e forse anche a quelle che non avreste nemmeno osato chiedere. Stay tuned!

Il tanto atteso taglio dei tassi – E lo stesso giorno in cui iniziano le elezioni europee, giovedì 6 giugno, ci sarà anche l’attesissima riunione del Consiglio direttivo della Bce che dovrebbe decidere il primo di almeno cinque tagli del tasso d’interesse, al momento al 4%. Si tratterà di una riduzione dello 0,25%.

I prossimi passi – Quello che non è ancora sicuro è però come continuerà il percorso di riduzione dei tassi. I falchi vorrebbero poi una nuova pausa fino a settembre mentre la speranza è che invece le condizioni economiche permettano di procedere con un allentamento graduale per cinque mesi di seguito, per arrivate alla fine almeno al 2,75%. Occhi puntati sulla conferenza stampa di Christine Lagarde al termine della riunione.

Altri temi caldi

Il via ai negoziati con Kiev – I Ventisette provano a superare il blocco ungherese e a dare il via libera all’inizio dei negoziati di adesione con l’Ucraina. Mercoledì 5 giugno al Coreper II gli ambasciatori sperano di riuscire a trovare un accordo sul quadro negoziale, necessario per iniziare poi il processo (dopo l’ok formale del Consiglio Affari Generali, forse già il 25 giugno).

Il veto ungherese – Al momento il testo è bloccato per le obiezioni di Budapest  che chiede “modifiche significative” sui “diritti delle minoranze nazionali”, ma anche su questioni come “commercio, la lotta alla corruzione, l’agricoltura, il funzionamento del mercato unico, le relazioni di buon vicinato”, hanno spiegato fonti comunitarie vicine ai negoziati. La presidenza Belga dell’Ue spera di concludere la pratica prima della fine del suo mandato, con la guida del blocco che poi passerà per sei mesi proprio all’Ungheria.

Belgio alle urne – Domenica 9 giugno sarà un election day molto intenso per il Belgio, dove i cittadini andranno alle urne per eleggere non solo i propri rappresentanti al Parlamento europeo ma anche quelli del Parlamento federale e dei Parlamenti regionali delle Fiandre, della Vallonia e della regione di Bruxelles capitale. Secondo i sondaggi, nella parte fiamminga vinceranno i secessionisti dell’ultradestra, mentre in quella vallona sono avanti socialisti e Verdi.

Un nuovo record di instabilità? – Con ogni probabilità questo renderà molto complesso formare il nuovo governo: una situazione tutt’altro che infrequente nel piccolo Paese, che detiene il record mondiale di 653 giorni senza esecutivo (primato ottenuto nel 2020, battendo il precedente record, sempre belga, di 589 giorni).

La Bulgaria ci riprova – I bulgari si recheranno alle urne il 9 giugno anche per rinnovare i 240 membri dell’Assemblea nazionale (Narodno sabranie), l’unica camera del Parlamento. Queste elezioni generali saranno le seste che si terranno nel Paese dall’aprile 2021. Gli elettori potranno scegliere tra 31 partiti e coalizioni scesi in campo per la 50esima legislatura nazionale. I sondaggi danno in testa i popolari di Gerb con circa il 28% dei consensi.

La piazza di Tbilisi – Oggi pomeriggio, domenica 2 giugno, (alle 16 locali) si terrà a Tbilisi l’ennesima manifestazione contro la controversa legge sugli “agenti stranieri”, che il Parlamento georgiano ha approvato definitivamente lo scorso martedì aggirando il veto posto dalla presidente. L’adozione del provvedimento è un ostacolo forte al percorso di adesione all’Ue e (ri)avvicina il Paese all’orbita di Mosca: un’evoluzione fieramente avversata da buona parte della popolazione georgiana, che si sente europea.

La sfida Sunak-Starmer – Martedì 4 ci sarà un altro dibattito pre-elettorale, ma per un’elezione che non ha a che fare con l’Ue. Si tratta della sfida diretta tra il primo ministro britannico uscente Rishi Sunak, leader dei Conservatori, e il capo dell’opposizione laburista Keir Starmer, che si confronteranno in diretta nazionale alle 20 locali. Stando alle proiezioni, le elezioni del prossimo 4 luglio saranno stravinte dal Labour (in vantaggio sui Tories di oltre 20 punti percentuali), che tornerà così al governo del Regno Unito dopo 14 anni di assenza. 

Biden a Parigi – Sabato 8 giugno il presidente Usa uscente (nonché candidato democratico alle elezioni del prossimo novembre), Joe Biden, sarà in visita di Stato in Francia e verrà accolto con tutti gli onori dal suo omologo transalpino, Emmanuel Macron, a Parigi. Nei giorni precedenti (sarà nel Paese dal 5 al 9 giugno), Biden visiterà la Normandia per commemorare gli 80 anni dallo sbarco alleato del 1944. La cerimonia si svolgerà giovedì 6 e ci sarà anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Venerdì 7 Biden terrà un discorso sull’importanza del voto alle elezioni europee.

Altri eventi

Diritti umani – Da domani e fino a mercoledì 5 giugno si terrà nella capitale norvegese il meeting annuale dell’Oslo freedom forum (Off), una conferenza internazionale sui diritti umani promossa dalla Human rights foundation (Hrf) che riunisce associazioni, giornalisti, artisti, imprenditori, leader globali e altre realtà della società civile per discutere della tutela dei diritti fondamentali nel mondo. Previsto un premio postumo per Alexey Navalny.

Il comizio di von der Leyen – Venerdì 7 giugno a Monaco di Baviera si terrà l’ultimo comizio dei cristiano-democratici tedeschi, cioè quell’Unione che a livello europeo appartiene alla famiglia dei Popolari di centro-destra e che in patria riunisce la Cdu (il partito a lungo guidato dall’ex cancelliera Angela Merkel) e la Csu, il partito gemello bavarese il cui leader è Manfred Weber, capogruppo del Ppe a Strasburgo. Sul palco ci sarà la presidente uscente della Commissione Ue, nonché Spitzenkandidatin dei Popolari, Ursula von der Leyen, anche lei esponente della Cdu.

Protesta anti-Orbán – Sabato 8 giugno è prevista a Budapest una protesta contro il primo ministro Viktor Orbán, accusato di governare l’Ungheria in maniera illiberale e di mettere a rischio lo Stato di diritto e la democrazia nel Paese. La manifestazione, che si prevede sarà molto partecipata, avrà luogo alla vigilia delle europee, che come abbiamo accennato si terranno domenica 9 giugno. I sondaggi danno comunque Fidesz, il partito del premier magiaro, in testa alle intenzioni di voto con circa il 40%.

La sterlina di Re Carlo III – Mercoledì 5 giugno una piccola rivoluzione nel Regno Unito. Nel Paese entrano in circolazione le banconote con il volto di Re Carlo III, che sostituiranno gradualmente quelle con l’effige della regina Elisabetta II, il volto che i britannici sono stati abituati a vedere sulla loro moneta per oltre 70 anni. Il ritratto del re apparirà su tutte e quattro le banconote (5, 10, 20 e 50 sterline), ma il resto della grafica resterà uguale.

Cinque articoli della settimana appena conclusa

Meloni e Le Pen: il patto tra le due regine della destra europea per governare a Bruxelles
La leader francese pensa a un “super gruppo” di conservatori e sovranisti per il dopo elezioni europee. La premier italiana nicchia. Ma il progetto deve fare i conti con le divisioni interne. 

Come l’ultradestra sta conquistando i giovani europei§
Le proposte anti-immigrati e nazionaliste fanno breccia tra gli under 30, che fanno fatica a trovare alloggi economici e lavori accettabili. Piacciono i partiti anti-sistema (almeno sulla carta). 

Le fake news sull’Ucraina che avvelenano la campagna elettorale
Dalla guerra per procura tra Nato e Russia all’attentato a Fico orchestrato dai nazisti di Kiev: una selezione del meglio del peggio che circola su internet a due settimane dalle europee. 

“L’Europa non è pronta a difendersi da un attacco aereo della Russia”
La denuncia dei funzionari della Nato riportata dal Financial times: sistemi dell’era sovietica e iniziative Ue in ordine sparso. Pesano le divisioni tra Germania e Francia. 

Fondi pubblici ai partiti: gli italiani incassano meno di greci e romeni (e un decimo dei tedeschi)
Lo rivela un’inchiesta condotta nei 27 Stati membri da un gruppo di quotidiani europei. In Germania due terzi delle donazioni private raccolte in tutta l’Ue (e per la maggior parte i donatori restano anonimi). 

Lascia un commento

Your email address will not be published.