Il Consiglio europeo, l’istituzione più potente che riunisce i leader dei 27 Stati membri

03.06.2024
Il Consiglio europeo, l'istituzione più potente che riunisce i leader dei 27 Stati membri
Il Consiglio europeo, l'istituzione più potente che riunisce i leader dei 27 Stati membri

Quante volte si riunisce il Summit Ue? Come prende le sue decisioni e che ruolo ha?

Anche conosciuto con Vertice Ue o Summit Ue, il Consiglio europeo è l’istituzione che riunisce i 27 capi di Stato e di governo, da non confondere con il Consiglio Ue (o Consiglio dell’Unione europea), che invece riunisce i ministri. Delle istituzioni comunitarie è senza dubbio la più potente, nonostante paradossalmente non partecipi direttamente al processo legislativo: non propone direttive e regolamenti e non ha nemmeno il compito di approvarli o modificarli. Ma allora cosa fa? E perché è così importante?

Il Consiglio europeo definisce l’orientamento politico generale dell’Ue, e lo fa adottando delle conclusioni. In pratica detta la linea, sceglie quali sono le priorità dell’Europa e una volta stabilite queste priorità le altre istituzioni, a partire dalla Commissione, si attivano per metterle in pratica e trasformarle in azioni concrete. Inizialmente il Consiglio europeo era un consesso di discussione informale, ma dall’entrata in vigore del trattato di Lisbona, nel 2009, è diventato una vera e propria istituzione. E da allora ha anche un presidente fisso, che resta in carica due anni e mezzo rinnovabili, mentre prima aveva la presidenza semestrale che ruotava tra tutti gli Stati membri ogni sei mesi, cosa che complicava il lavoro di un premier o capo di Stato.

Il primo presidente è stato il popolare belga Herman Van Rompuy, poi c’è stato un altro popolare, il polacco Donald Tusk, e ora un liberale e di nuovo belga, Charles Michel. E non è un caso che per due volte sia stato nominato un belga. Non solo per questioni geografiche, ma anche perché il Belgio è uno dei Paesi politicamente più rissosi d’Europa. Il suo Parlamento si divide non solo tra famiglie politiche, ma anche tra diverse nazionalità: principalmente quella fiamminga e quella vallona. Avendo un sistema elettorale totalmente proporzionale, dal punto di vista politico è molto difficile qui formare delle coalizioni, che richiedono mesi e mesi di trattative per trovare un accordo. Una volta il Belgio, dopo le elezioni, è rimasto senza governo per ben 653 giorni, un record mondiale.

I suoi premier sono quindi maestri di trattative e mediazioni. E il presidente del Consiglio europeo deve avere proprio queste capacità, perché nel Consiglio europeo le decisioni si prendono all’unanimità (o meglio per consenso, un Paese può non essere d’accordo ma deve quantomeno non opporsi). Di conseguenza sono necessarie spesso settimane e settimane di trattative per concordare le conclusioni di un Consiglio che poi definiranno l’agenda europea.

I leader Ue si riuniscono almeno quattro volte l’anno, di solito a marzo, giugno, ottobre e dicembre, ma il presidente spesso convoca dei Consigli “straordinari”, quindi le riunioni sono solitamente di più. Tra i suoi poteri ha anche quello di eleggere non solo il suo presidente (a maggioranza qualificata), ma anche di proporre quello della Commissione (che poi deve avere la fiducia del Parlamento), di nominare l’Alto rappresentante e anche i vertici della Bce, incluso il suo presidente.

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