Pavia – Due impronte digitali leggibili appartenenti a Marco Poggi e a un carabiniere sono state repertate sulle porte della villetta di Garlasco, dove il 13 agosto 2007 è stata uccisa Chiara Poggi. L’impronta del fratello della vittima è stata isolata sull’esterno della porta del garage, mentre quella del militare è stata rinvenuta sulla porta d’ingresso dell’abitazione di via Pascoli. Sono invece della vittima le sei impronte trovate su una confezione in cellophane di cereali e su un sacchetto della spazzatura. Nessuna impronta esaminata appartiene, quindi, ad Andrea Sempio e Alberto Stasi, riporta Attuale.
Questi sono i risultati delle analisi effettuate da Giovanni Di Censo, il nuovo perito nominato dalla Gip nell’ambito dell’incidente probatorio dell’inchiesta in cui è indagato per omicidio il 37enne Andrea Sempio. Al momento, tale esame non aggiunge nulla di nuovo rispetto alle ricostruzioni degli inquirenti di 18 anni fa.
Le altre tracce
Oltre alle impronte digitali rinvenute sulla porta d’ingresso, l’incidente probatorio, disposto dal Gip a inizio aprile 2025, ha l’obiettivo di eseguire nuove e irripetibili analisi sui reperti della scena del delitto, alcuni dei quali mai analizzati. Deve inoltre appurare a chi appartiene il DNA trovato sui margini ungueali della vittima; per questo sono state disposte comparazioni con quello di Andrea Sempio, di Alberto Stasi e di altri uomini che frequentavano la villetta. I risultati di questo raffronto sono tuttora attesi.
Non c’è sangue sull’impronta 10
Per quanto riguarda invece le altre impronte repertate, come la famosa “impronta 10” sulla porta o quelle su fogli di acetilato, non è stato trovato sangue umano. Questa verifica, condotta con l’Obti test, sembra smentire l’ipotesi che una di queste potesse essere l’impronta lasciata dall’assassino insanguinato.