Palermo, 11 novembre 2025 – I carabinieri del Ros hanno sequestrato circa 80mila euro in contante all’ex presidente della Regione Salvatore Cuffaro, indagato insieme ad altre 17 persone, tra cui l’ex ministro Saverio Romano, per associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione, riporta Attuale.
Il denaro è stato rinvenuto durante perquisizioni ordinate dalla Procura di Palermo. Parte era nascosta in casseforti presso la residenza di Palermo di Cuffaro, mentre il resto è stato trovato nella sua tenuta di San Michele di Ganzaria, nel Catanese.
Dove erano nascosti i soldi
All’interno di una cassaforte camuffata in una libreria nello studio della casa di Palermo dell’ex governatore, sono stati scoperti 7.500 euro in banconote deteriorate, 200 euro custoditi in una busta gialla, 8.800 euro in banconote da 50, 4.140 euro in banconote da 20 e 2.300 euro in banconote da 50. In una seconda cassaforte sono stati trovati 5.000 euro in banconote da 100; 5.150 euro sempre in banconote da 100; 650 euro avvolti in documenti di trasporto della azienda agricola intestata alla moglie Giacoma Chiarelli e 2.065 euro avvolti in fogli di carta. In un mobile blindato in camera da letto erano stati rinvenuti 2.200 euro. Il resto del denaro era nascosto in un mobile nella tenuta di San Michele di Ganzaria.
L’inchiesta e le richieste di arresto
Il 4 novembre è emersa una nuova bomba giudiziaria in Sicilia relativa agli appalti truccati. Le perquisizioni condotte dal Ros hanno avuto come oggetto 18 indagati nell’ambito dell’inchiesta per associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione, che coinvolge, tra gli altri, Cuffaro, attuale presidente della Nuova Dc (ruolo dal quale ha rassegnato le dimissioni), il parlamentare di ‘Noi Moderati’ Saverio Romano e il deputato regionale Carmelo Pace, per i quali sono stati richiesti gli arresti domiciliari.
Tra i destinatari della richiesta della Procura di Palermo c’è anche Alessandro Maria Caltagirone, attuale direttore generale dell’Asp di Siracusa, coinvolto in un’indagine del Ros su appalti truccati, così come Roberto Colletti, ex manager dell’ospedale Villa Sofia di Palermo.
Questa mattina, i carabinieri del Ros hanno notificato a tutti gli indagati un invito a comparire davanti al Gip per l’interrogatorio preventivo. Romano è stato convocato per il 14 novembre. Solo dopo averli interrogati, il Gip deciderà se accogliere la richiesta di domiciliari per Cuffaro e gli altri, e se chiedere al Parlamento l’autorizzazione a procedere per Romano. Cuffaro era già stato condannato a 7 anni di carcere per favoreggiamento aggravato a ‘Cosa Nostra’.
Gli appalti finiti nell’inchiesta
Tra le procedure sotto indagine ci sono la “gara ausiliariato” indetta dall’ASP di Siracusa e il concorso pubblico per 15 posti a tempo indeterminato per operatore socio sanitario presso l’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello di Palermo. Secondo la Procura, il direttore generale dell’Asp di Siracusa Alessandro Maria Caltagirone, nominato grazie al patrocinio di Cuffaro, con l’intermediazione di Antonio Abbonato, Ferdinando Aiello e Saverio Romano, avrebbe favorito la vittoria della Dussmann Service S.r.l., ricevendo in cambio il miglioramento delle condizioni contrattuali di due dipendenti segnalati da Cuffaro, promesse di subappalti a ditte “amiche” e un incremento dei lavori per cui la stessa azienda si sarebbe rivolta a Euroservice S.r.l. di Sergio Mazzola.
Per la Dussmann, avrebbero “trattato” con gli indagati Mauro Marchese e Marco Dammone, mentre Mazzola era presentato loro come un amico personale di Saverio Romano. Secondo i pubblici ministeri, la possibilità di pilotare la gara si basava sulla complicità di Vito Fazzino, Paolo Emilio Russo e Paolo Bordonaro, membri della commissione aggiudicatrice, e Giuseppe Di Mauro, pubblico ufficiale responsabile unico del procedimento.
Nel contesto del concorso truccato, sono coinvolti anche Roberto Colletti, ex commissario straordinario dell’azienda Villa Sofia Cervello, e Antonio Iacono, direttore del “Trauma Center” della stessa azienda, presidente della commissione esaminatrice. Colletti e Iacono avrebbero accettato promesse di favori da Cuffaro e Raso, alterando il corso regolare del concorso affinché tra i vincitori figurassero le persone segnalate dall’ex governatore. Raso avrebbe ricevuto le tracce del concorso in anteprima dai funzionari pubblici e le avrebbe fornite ai candidati. In cambio, Colletti sarebbe stato confermato nel suo ruolo grazie a Cuffaro, mentre Iacono avrebbe ricevuto promesse per la direzione dell’unità di Anestesia e Rianimazione.