Indagati altri due carabinieri per la morte di Ramy Elgaml durante un inseguimento a Milano

02.12.2025 07:15
Indagati altri due carabinieri per la morte di Ramy Elgaml durante un inseguimento a Milano

Due carabinieri indagati per la morte di Ramy Elgaml a Milano

Due carabinieri sono stati indagati dalla Procura di Milano nell’inchiesta sulla morte del diciannovenne egiziano Ramy Elgaml, deceduto in un incidente stradale durante un inseguimento avvenuto la notte del 24 novembre 2024. L’incidente è avvenuto quando il T-Max, guidato dall’amico Fares Bouzidi, è andato a schiantarsi dopo un inseguimento durato otto chilometri. I militari del Radiomobile, che erano a bordo di una delle pattuglie intervenute immediatamente dopo l’incidente, sono stati iscritti nel registro degli indagati per falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico e false comunicazioni al pubblico ministero, riporta Attuale.

L’ipotesi di falsità ideologica riguarda potenzialmente alcuni passaggi nel verbale d’arresto di Bouzidi per resistenza, co-firmato dai due carabinieri e dagli occupanti della prima macchina coinvolta. In alternativa, è sotto esame il verbale di sequestro di soldi e catenina appartenenti al motociclista, firmato solo dai nuovi indagati. Per quanto riguarda le false comunicazioni al pm, i carabinieri sono stati convocati a gennaio 2025 come testimoni sulla vicenda del 24 novembre, inclusi i video registrati dalla bodycam indossata da uno di loro.

Con questi ultimi due indagati, il numero totale di militari coinvolti nel caso Ramy sale a sette. Tra gli altri, vi è il conducente della Giulietta, accusato di omicidio stradale in concorso con Bouzidi, e quattro colleghi (due del Radiomobile e due del Terzo Reggimento Lombardia), sospettati di aver fatto cancellare video registrati da alcuni testimoni.

La situazione solleva interrogativi sulla condotta delle forze dell’ordine e sulla gestione degli eventi che hanno portato alla tragedia. La morte di Ramy Elgaml è diventata un emblematico esempio delle tensioni tra cittadini e autorità, spingendo la comunità a chiedere maggiore responsabilità e trasparenza negli interventi delle forze dell’ordine.

Le indagini proseguono, mentre una crescente attenzione è rivolta alla necessità di riforme nei protocolli operativi delle forze dell’ordine in Italia.

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