“Isis e Al Qaeda si stanno risvegliando per attaccare l’Europa”

09.10.2024
"Isis e Al Qaeda si stanno risvegliando per attaccare l'Europa"
"Isis e Al Qaeda si stanno risvegliando per attaccare l'Europa"

È l’allarme lanciato dal direttore generale Ken McCallum del MI5, l’ente per la sicurezza e il controspionaggio del Regno Unito. Attenzione posta anche al GRU russo

Isis e Al Qaeda stanno “risorgendo” per tornare presto a minacciare l’Unione Europea. È l’allarme lanciato dal direttore generale Ken McCallum del MI5, l’ente per la sicurezza e il controspionaggio del Regno Unito. In un intervento pubblico a Londra, il capo dell’agenzia britannica ha affermato che il Paese si trova ad affrontare la minaccia più “complessa e interconnessa” di sempre da parte di Stati stranieri ostili e diverse forme di terrorismo, da quello islamico fino all’ultradestra. 

L’agenzia britannica, dal marzo 2017, ha sventato 43 attentati – con l’uso di armi ed esplosivi – di varia matrice, che erano in fase avanzata e potevano causare un numero di vittime su larga scala.  L’Isis, tuttavia, è di nuovo saldamente nel mirino del MI5. Cinque anni dopo la caduta del Califfato islamico in Iraq e Siria, il gruppo si è trasformato in una rete terroristica con cellule sparse in tutto il mondo, tra cui Africa, Medio Oriente, Asia centrale e Asia sud-orientale. Isis e Al Qaeda, i due gruppi terroristici islamici, hanno compiuto sanguinosi attacchi con lo scopo di rendere manifesti al mondo gli obiettivi antimoderni del fondamentalismo e, soprattutto, i mezzi crudeli e sanguinari per conseguirli.

Il capo dell’MI5 ha acceso un faro sull’agenzia di intelligence russa GRU, “impegnata” a fomentare disordini per creare un “caos prolungato nelle strade britanniche ed europee”. McCallum oltre ad accusare la Russia di Vladimir Putin, ha puntato il dito contro le “continue” forme di intrusione imputate all’Iran, che sarebbe dietro 20 “complotti” dal 2022, volti a compiere minacce e intimidazioni in gran parte dirette contro dissidenti e individui percepiti come una minaccia per il regime di Teheran. Il responsabile del controspionaggio e della sicurezza interna ha inoltre definito “sconcertante” il fatto che fra gli indagati per terrorismo, soprattutto di estrema destra, il 13% abbia meno di 18 anni: una percentuale triplicata negli ultimi tre anni e segnale molto allarmante per la diffusione di certe ideologie fra i minorenni tramite internet.

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