Si tratta per il rinnovo del contratto degli statali. La proposta dell’Aran per gli aumenti è di 110-190 euro lordi in più in busta paga. Novità anche sul lavoro da remoto
Novità in vista per gli statali, soprattutto per i neoassunti. Per rendere più attrattiva la pubblica amministrazione si lavora ad un aumento degli stipendi e all’introduzione di un sistema di accesso allo smart working più semplice per i giovani assunti nelle Funzioni centrali della Pa. Stiamo parlando di tutti quei lavoratori alle dipendenze di ministeri, enti pubblici non economici e agenzie fiscali, un comparto che occupa oltre 190mila persone.
L’obiettivo principale è quello di rendere più appetibile il lavoro nel settore pubblico, per evitare che candidati vincitori di concorsi rinuncino al posto per l’alto costo della vita, soprattutto nelle regioni del Nord.
La proposta sugli aumenti salariali
Continuano a ritmo serrato le trattative tra l’Aran e i sindacati per il rinnovo del contratto nazionale comparto Funzioni Centrali 2022-2024. Al momento la proposta presentata dall’Aran prevede aumenti della retribuzione tabellare che vanno dai 110,40 euro per gli operatori ai 193,90 per le elevate professionalità (116,10 per gli assistenti, 141 per gli operatori), pari al 7,2% dello stipendio. Proposta giudicata insufficiente dai sindacati.
L’incontro di oggi, martedì 8 ottobre, è stato definito “interlocutorio” dal segretario della Uilpa, Sandro Colombi. La trattativa proseguirà il 28 ottobre prossimo, quando con molta probabilità verrà affrontato il nodo delle risorse per gli aumenti salariali.
Come potrebbe cambiare lo smart working
Nell’ultima bozza presentata dall’Aran ai sindacati emerge anche che “le parti valuteranno l’adozione di strumenti volti a favorire l’inserimento del personale neoassunto quali, ad esempio, politiche di welfare e/o accesso al lavoro a distanza”. Un sistema di smart working per i neoassunti, che dovrebbe essere messo a punto con la contrattazione integrativa, volto a evitare il fenomeno delle dimissioni e della fuga verso il privato.
Non è la prima volta che l’Aran parla di estendere lo smart working. Questa estate aveva proposto di farlo con accordi individuali per i lavoratori con problemi di salute e che assistono familiari con disabilità gravi.