Tasse più alte per chi ha ristrutturato casa: la revisione catastale e i controlli del governo

09.10.2024
Tasse più alte per chi ha ristrutturato casa: la revisione catastale e i controlli del governo
Tasse più alte per chi ha ristrutturato casa: la revisione catastale e i controlli del governo

C’è chi parla di una “vendetta” del Fisco per i furbetti del Superbonus dopo l’annuncio del ministro dell’Economia Giorgetti arrivato un po’ a sorpresa: l’agenzia delle entrate busserà a casa di coloro che hanno beneficiato di detrazioni fiscali legate a interventi edilizi per verificare l’avvenuta comunicazione di aggiornamento catastale. Cosa cambia? Tasse più alte, ecco quanto

Chi ha riqualificato la propria casa con l’aiuto dei bonus edilizi si troverà ad aver a che fare con i controlli del Fisco: lo prevede il Piano strutturale di bilancio che l’Italia presenterà all’Europa. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti lo ha annunciato presentando il testo al Parlamento e rompendo il tabù che il centrodestra ha sempre avuto nel parlare di tassazione sulla casa.

Come funziona la revisione catastale

Giorgetti cita le rendite catastali nel lungo elenco di riforme che l’Italia propone all’Europa per ottenere uno sconto rispetto alla necessità di sistemare i conti pubblici. Come spiegato dal titolare del ministero dell’economia, il Fisco prevede di far cassa grazie all’aggiornamento degli archivi catastali: cercando quelle “case fantasma” edificate abusivamente e sconosciute all’Erario, ma anche aggiornando i valori catastali delle case, con una particolare attenzione per quegli immobili che i proprietari hanno riqualificato con l’aiuto dei fondi pubblici.

Si tratta di dare attuazione a una norma già contenuta nella Manovra 2024 che prevede l’aggiornamento dei dati catastali per chi ha beneficiato di detrazioni fiscali legate a interventi edilizi: “Chi fa ristrutturazioni edilizie è tenuto ad aggiornare i dati catastali. Andremo a verificare che l’abbia fatto” ha detto Giorgetti.

In pratica chi ha beneficiato del Superbonus del 110% e di altri bonus edilizi si troverà a essere sottoposto a controlli fiscali riguardo la misura contenuta nella legge di Bilancio 2024 dove, all’articolo 1, 86esimo comma, viene previsto che al termine dei lavori agevolati dalle detrazioni fiscali occorre trasmettere all’Agenzia delle Entrate la conseguente variazione catastale con aggiornamento della relativa rendita.

Che cosa va comunicato al Fisco

L’Agenzia delle Entrate dovrà verificare se l’incremento del valore degli immobili – dovuto ai lavori di efficientamento energetico e miglioramento antisismico – ha aumentato anche il valore della rendita catastale e se queste variazioni sono state correttamente segnalate. 

La legge prevede che sia lo stesso dichiarante a segnalare la categoria catastale, così come i dati di superficie e la classe per ogni unità immobiliare. In pratica chi ha realizzato un sistema di isolamento termico (il cappotto, ndr) deve tenere conto della maggiorazione dello spessore dei muri, della diminuzione della larghezza o profondità di balconi, giardini, cortili. Inoltre chi ha installato un impianto fotovoltaico o solare termico o ha sostituito gli impianti di climatizzazione, ha mutato le caratteristiche impiantistiche della casa. 

Nessuna cosa troppo complicata per i contribuenti: è infatti il direttore lavori che – a fine cantiere – chiudere la pratica presentando la dichiarazione di variazione catastale oppure la dichiarazione che i lavori non hanno influito sulla rendita catastale. 

Ovviamente la rivalutazione della rendita catastale avrà un peso maggiore tanto quanto tempo è trascorso dall’ultimo aggiornamento: case più vecchie giocoforza vedranno alzarsi il valore attribuito agli immobili dal Catasto, base imponibile per il calcolo di diverse tasse come l’IMU.

I cambiamenti più evidenti saranno “in pancia” ai proprietari di abitazioni di tipo popolare (categoria A/4) che potrebbero vedere una rivalutazione del proprio immobile di diversi classi, fino al passaggio di categoria a “abitazione di tipo economico” (A/3): il valore catastale potrebbe quindi rivalutarsi anche fino al 50%. Per conoscere il valore catastale del proprio immobile è sufficiente collegarsi qui al sito dell’agenzia delle entrate. 

Chi pagherà più tasse

La rivalutazione catastale a fini fiscali ha alcune conseguenze, dirette e indirette. L’effetto più evidente sarà sui proprietari delle seconde case che vedranno un incremento dell’Imu. Ma anche i proprietari di prime case ristrutturate con il Superbonus devono prestare attenzione all’aumento della rendita catastale poichè questa incrementa il valore Isee ed ha anche un effetto sul reddito lordo ai fini Irpef. In pratica occhio a tutti i casi in cui le agevolazioni fiscali sono legate al reddito lordo Irpef.

Occhio anche alle tasse comunali: la Tari, limposta sulla raccolta dei rifiuti, potrebbe rincarare poiché è legata alla superficie catastale e se dopo la ristrutturazione questa superficie è aumentata, anche l’importo del tributo salirà.

Per chi è preso da un impulso a vendere attenzione all’imposta sul capital gain: chi – dopo aver ottenuto il Superbonus – vende l’immobile prima di dieci anni dalla fine dei lavori, si troverà a pagare una tassa pari al 26% del plusvalore acquisito dall’immobile.

L’ultimo contraccolpo della rivalutazione catastale colpisce infine anche l’imposta di registro: l’acquirente dovrà pagare proporzionalmente di più visto che l’imposta è legata al valore catastale dell’immobile. Così costeranno di più successioni e donazioni ai proprietari di immobili che hanno risanato casa sfruttando l’agevolazione del Superbonus.

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