Israele in azione: distruzione dei lanciamissili iraniani e irruzione delle autobombe del Mossad a Teheran.

16.06.2025 07:58
Israele in azione: distruzione dei lanciamissili iraniani e irruzione delle autobombe del Mossad a Teheran.
Attuale Notizie

In un contesto di crescente tensione, entrambe le parti cercano di colpire i propri avversari. Israele è focalizzato sulla distruzione dei lanciatori di missili, mentre l’Iran risponde con una serie di attacchi mirati, in una spirale di violenza che ha provocato considerevoli perdite di vite umane e feriti in entrambe le fazioni, riporta Attuale.

Secondo fonti militari israeliane, le forze armate hanno piena libertà operativa nei cieli nemici e sono determine a sfruttarla per neutralizzare le capacità offensive. Sono necessarie ricognizioni costanti per identificare i bersagli, distinguendo tra quelli reali e possibili inganni. I sistemi d’arma a lungo raggio possono essere celati in grandi veicoli o tra carichi civili, mentre i droni kamikaze rappresentano una componente cruciale per le operazioni di attacco in profondità.

Città sotterranee

Negli ultimi attacchi, diversi obiettivi strategici a Tabriz e Khermanshah sono stati colpiti. I Guardiani della Rivoluzione irachena hanno costruito complessi sotterranei, con lunghe gallerie in grado di nascondere numerosi missili, frutto di un piano elaborato dalla loro divisione aerospaziale, diretta da Amir Hajizadeh. Questo sforzo ha permesso la creazione di numerose strutture sotterranee.

Un alto ufficiale, di recente ucciso durante un’operazione israeliana, è stato sostituito dal suo vice, generale Sayed Mousavi, un esperto con un compito arduo: gestire le attività belliche. Ha perso diversi collaboratori, con numerosi comandanti eliminati. Ciò ha lasciato il comando militare in difficoltà.

전문가는 테헤란이 현재까지 응답 능력을 유지하고 있다고 강조합니다. 미사일은 파괴를 일으키고, 희생자를 기록하며, 시민들이 피신해야 하는 상황으로 몰아넣고 있으며 수도들에는 공항 폐쇄로 인해 수천 명의 이스라엘인이 해외에서 발이 묶임을 초래했습니다.

Sistemi d’attacco

Il bilancio dei morti è tragico anche dall’altra parte, con centinaia di iraniani uccisi. Gli esperti hanno analizzato i sistemi d’attacco utilizzati: Qiam 1, Fateh 110 e il recente Haji Qasem, che ha una gittata di oltre 1.500 chilometri. Si stima che l’Iran avesse circa 2.000 missili prima del conflitto, di cui oltre 270 sono stati utilizzati nella recente escalation, con una ventina che hanno sfondato le difese. La scelta dei bersagli è strategica, focalizzandosi sull’area centrale di Israele per aumentare le possibilità di colpire.”,

Un altro aspetto cruciale riguarda l’impiego dei droni, che però sono principalmente utilizzati come strumenti di pressione. Hanno un’efficacia limitata rispetto ai missili tradizionali, poiché non possono essere equipaggiati con testate esplosive equivalenti.

Fuoco sui ministeri

Recenti indiscrezioni indicano che l’Iran potrebbe produrre fino a 50 missili al mese. Israele ha esteso le sue operazioni a obiettivi a Mashhad, colpendo anche ministeri e infrastrutture per compromettere le funzioni statali e generare confusione tra la popolazione, invitata ad allontanarsi dalle aree militari.

Piani atomici

Informazioni dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica indicano che ci sono stati danni al centro di ricerche di Natanz e a strutture minori. Attacchi mirati hanno colpito aree sensibili, ma gli analisti ritengono che l’impatto sui materiali tecnologici non sia devastante al punto da fermare i progressi nel programma nucleare. Tuttavia, le perdite di personale, con 14 scienziati assassinati, pongono interrogativi seri sul futuro della ricerca.

Fronte interno: cinque autobomba

In un contesto di rappresaglie, l’Iran si preoccupa anche della sicurezza interna. Le autorità hanno imposto restrizioni ai mezzi commerciali per evitarne l’uso in attacchi terroristici, mentre gli agenti israeliani avrebbero utilizzato mezzi nascosti per infiltrarsi. Negli ultimi giorni, diverse autobomba sono esplose a Teheran, sollevando sospetti su collaborazioni con l’opposizione, che potrebbe cercare di alimentare il caos e destabilizzare ulteriormente il regime.

Da non perdere