L’offensiva sulla città a sud della Striscia sembra imminente. Tel Aviv accusa Hamas di fare propaganda sul cessate il fuoco: l’accordo approvato dall’organizzazione islamista sarebbe stato “modificato” e “lontano dalle nostre richieste fondamentali”
L’esercito israeliano (Idf) ha reso noto di aver preso il controllo del valico di Rafah che si trova tra l’Egitto e il sud della Striscia di Gaza. Il valico sarebbe stato chiuso sul lato palestinese “per la presenza dei carri armati israeliani”, ha reso noto un portavoce dell’autorità del valico all’emittente al-Arabiya. Intanto l’Idf ha fatto sapere che anche il valico di Kerem Shalom tra Israele e la Striscia di Gaza è stato chiuso questa mattina “per ragioni di sicurezza” e “verrà riaperto non appena le condizioni lo permetteranno”. Per l’offensiva su Rafah sembra tutto pronto. Ieri sera le forze di Tel Aviv hanno già lanciato un primo raid nella città a Sud della Striscia che oggi conta 1,2 milioni, per la maggior parte palestinesi in fuga dal Nord. L’operazione, si legge in una nota dell’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, “per esercitare pressioni militari su Hamas con l’obiettivo di fare progressi nella liberazione degli ostaggi e per altri obiettivi di guerra”.
L’accordo naufragato per il cessate il fuoco
La trattative per arrivare a un cessate un fuoco sono naufragate. Lunedì Hamas ha fatto sapere di aver accettato una proposta di tregua che però Israele ha bollato come “unilaterale” e “irricevibile”. Non un accordo tra le parti dunque: secondo Tel Aviv quello di Hamas è stato un mero trucco propagandistico. La proposta, denuncia Israele, sarebbe stata “modificata” rispetto a quella concordata con i mediatori di Qatar ed Egitto e ritenuta “lontana dalle richieste ritenute fondamentali da Israele”.
Guterres: “Un’offensiva di terra a Rafah sarebbe intollerabile”
Sulla guerra in Medio Oriente vanno registrate le parole del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres nel suo incontro al Palazzo di Vetro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella “Un’invasione di terra a Rafah sarebbe intollerabile – ha detto – per le sue devastanti conseguenze umanitarie e per il suo impatto destabilizzante nella regione”. Guterres ha quindi lanciato un appello “molto forte al governo israeliano ed alla leadership di Hamas perché compiano un passo in più per concretizzare un accordo che è assolutamente vitale. È un’opportunità che non può essere persa”.
Macron e Xi Jinping contro l’offensiva su Rafah
Anche il presidente francese Emmanuel Macron e quello cinese Xi Jinping hanno espresso la loro “opposizione a un’offensiva israeliana a Rafah, che porterebbe a una nuova catastrofe umanitaria, e allo sfollamento forzato dei civili palestinesi”. E’ quanto si legge in una nota congiunta diffusa da Parigi, dove i due leader si sono incontrati e dove hanno sottolineato “l’imperativo assoluto di proteggere i civili a Gaza, in linea con il diritto umanitario internazionale”. Macron e Xi hanno quindi sottolineato la “necessità urgente di un cessate il fuoco immediato e duraturo per consentire la fornitura di aiuti umanitari su larga scala alla popolazione civile di Gaza”. In quest’ottica serve “l’apertura di tutte le vie di accesso per a consegna sicura e rapida di aiuti all’intera Striscia di Gaza”.
Fonte: Today