Nuove tensioni tra Israele e il Qatar: l’isolamento arabo di Tel Aviv si approfondisce
Il recente raid israeliano su Doha, in cui hanno perso la vita alcuni membri di Hamas, ha innescato gravi ripercussioni nelle relazioni tra Israele e il mondo arabo. La violazione del territorio di un paese sovrano, il Qatar, ha superato una “linea rossa” e spinto i paesi arabi a manifestare una solidarietà inedita, riporta Attuale.
Il raid ha provocato una convocazione di emergenza per un vertice tra gli Stati membri della Lega Araba e dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica. Durante il summit, il Qatar ha ricevuto ampie condanne nei confronti delle azioni di Benjamin Netanyahu, sottolineando una lacuna di supporto più forte rispetto al passato. È riemersa l’idea di una “NATO araba”, volta a garantire la difesa collettiva degli Stati membri, evidenziando il deterioramento delle relazioni con Israele.
Questa nuova dinamica segna un’inversione verso alleanze che richiamano le guerre arabo-israeliane del 1967 e del 1973. Una volta diretta principalmente contro l’Iran, la concezione di una coalizione militare araba ora si nutre della percezione di Israele come nuovo egemone della regione, la cui superiorità bellica è vista come un pericolo per gli interessi arabi.
In un contesto geopolitico critico, le azioni di Netanyahu hanno isolato ulteriormente Israele, non solo nel mondo arabo ma anche in Europa, e hanno portato a una regressione in Medio Oriente, in contrasto con gli Accordi di Abramo del 2020. Questi accordi avevano segnato un punto di svolta, con l’Arabia Saudita che promuoveva una visione di Israele come modello da emulare piuttosto che come nemico da sconfiggere.
Il principe Mohammed bin Salman aveva spinto Riad verso una nuova narrativa, favorendo la normalizzazione delle relazioni con altre nazioni come Bahrein e Emirati Arabi Uniti. Tuttavia, le stragi perpetrate da Hamas l’8 ottobre 2023 e il supporto iraniano avevano l’obiettivo di sabotare questo legame. Le reazioni recenti di alcuni leader sunniti moderati, a seguito delle azioni israeliane, segnano un ritroso nella disponibilità a cooperare con Tel Aviv.
Nonostante le forti condanne espresse durante il vertice di Doha, non vi sono state ritorsioni concrete contro Israele, e la revoca degli Accordi di Abramo non è stata nemmeno presa in considerazione. Al contempo, la Lega Araba ha chiarito che una soluzione alla tragedia palestinese deve necessariamente passare per l’uscita di scena di Hamas.
Il clima attuale suggerisce che alcuni regimi arabi, di fronte alla preponderanza militare israeliana, possano cercare compromessi pur di affrontare la percezione dell’Iran come minaccia esistenziale. Manca, tuttavia, la coalizione araba necessaria a “occupare” Gaza, fornendo stabilità e supporto per la ricostruzione, elemento certamente cruciale nel contesto attuale.
Non riesco a capire come si possa affrontare una situazione così esplosiva! Siamo sempre in attesa di un possibile accordo, ma ogni volta sembra che i conflitti riportino indietro tutto. E Israele che continua a commettere queste azioni è davvero inquietante… Cosa ci riserverà il futuro? Mah.