La Corsica avrà finalmente un polo antimafia.

17.06.2025 15:15
La Corsica avrà finalmente un polo antimafia.

La Creazione di un Polo Antimafia in Corsica: Un Cambiamento Necessario

All’inizio di giugno, il ministro della Giustizia francese, Gérald Darmanin, ha annunciato la nascita di una nuova struttura giudiziaria dedicata all’antimafia in Corsica, un passaggio innovativo per la Francia. Questa iniziativa ha l’obiettivo di indagare sui crimini collegati a organizzazioni mafiose sull’isola, segnando un’importante svolta nella lotta alla criminalità organizzata, che ha storicamente afflitto la Corsica e altre regioni francesi, tra cui Marsiglia. La criminalità organizzata è un problema radicato in Corsica e, sebbene vi siano stati riconoscimenti tardivi da parte della politica, l’istituzione di un polo antimafia rappresenta una connessione diretta con le criticità locali, riporta Attuale.

La decisione di istituire un polo antimafia è un segnale chiaro che il governo francese riconosce la presenza di una questione strutturale in Corsica, non limitata alle sole infiltrazioni di gruppi criminali esteri. Darmanin ha dichiarato di aver tratto ispirazione dal modello italiano di contrasto alla mafia, sia nella conduzione delle indagini che nelle modalità di trattamento dei detenuti condannati per reati mafiosi. Questa mossa potrebbe trasformare l’approccio francese alla criminalità organizzata in modo significativo.

Sul territorio dell’isola, così come in altre aree, le organizzazioni mafiose corse esercitano un notevole controllo sul traffico di droga e sulla gestione dei rifiuti, favorendo attività di estorsione e riciclaggio di denaro. I conflitti tra bande locali hanno elevato la Corsica al primo posto in Francia per il tasso di omicidi, un dato allarmante che rende evidente la serietà della situazione. Nel 2024, il tasso di omicidi ha superato le cinque unità ogni centomila abitanti, rendendo necessaria un’azione decisa da parte delle autorità statali.

L’attenzione dello stato francese su questo problema ha avuto inizio dopo l’assassinio del prefetto Claude Erignac nel 1998, un evento drammatico che ha posto la criminalità corsa sotto i riflettori. Tuttavia, per molto tempo la questione è stata trascurata a livello nazionale, e la Corsica è rimasta sotto la giurisdizione della Procura di Marsiglia, che non ha dimostrato di essere efficace nel contrastare le attività mafiose locali. Solo recentemente, grazie agli sforzi di associazioni antimafia fondate nel 2019, la discussione politica ha ripreso slancio, evidenziando un’esigenza di maggiore attenzione e azione.

La recente istituzione del polo antimafia, che avrà sede direttamente in Corsica e sarà composto da personale dedicato, rappresenta un approccio innovativo. Darmanin ha previsto l’arrivo di 57 nuovi dipendenti, tra cui 17 magistrati, entro il 2027, con l’intento di alleggerire il carico dei tribunali esistenti. Sono previsti anche agenti penitenziari, funzionari di polizia e investigatori, tutti con competenze specializzate, per affrontare la criminalità in modo mirato.

Le modalità di indagine del nuovo polo saranno ispirate ai metodi italiani, che comprendono intercettazioni e infiltrazioni. Inoltre, si prevede un’opzione di collaborazione con la giustizia per i sospettati, in cambio di possibili sconti di pena, un aspetto recentemente approvato dal parlamento francese. Questa strategia mira a creare un ambiente più controllato per le indagini, riducendo il rischio di corruzione e fughe di informazioni.

Nonostante le prospettive positive, la decisione di creare un polo antimafia ha sollevato alcune critiche da parte della Giurisdizione specializzata interregionale di Marsiglia, con alcuni dipendenti che esprimono perplessità sull’efficacia della nuova struttura. È stato sottolineato che riforme più significative all’interno delle autorità esistenti potrebbero essere una soluzione più efficace rispetto a nuove istituzioni.

Al contempo, molte figure politiche e giudiziarie locali vedono nel nuovo polo un’opportunità storica per cambiare il paradigma esistente. Hélène Davo, presidente della Corte d’appello di Bastia, ha descritto questo progetto come un’importante evoluzione, mentre Gilles Simeoni, presidente del Consiglio esecutivo della Corsica, ha espresso soddisfazione per quanto ottenuto, sottolineando la necessità di un approccio più vigoroso contro la mafia. La strada è ancora lunga, ma il riconoscimento formale di un problema così serissimo rappresenta un passo cruciale nella lotta alla criminalità organizzata in Corsica.

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