Dupond-Moretti: “La Francia non deve cadere nelle mani degli estremisti”
Il celebre avvocato ed ex ministro della Giustizia francese, Éric Dupond-Moretti, ha espresso preoccupazione per la recente instabilità politica in Francia, richiamando l’attenzione sull’importanza di evitare l’estremismo. “La Francia è un Paese troppo bello per essere consegnato agli estremi”, ha affermato, sottolineando la necessità di una legge di Bilancio invece di conflitti politici superficiali, riporta Attuale.
Dupond-Moretti, che ha servito come ministro della Giustizia dal 2020 al 2024, ha commentato la crisi di governo avvenuta di recente, citando la “colpevole ingenuità” del ministro dell’Interno, Bruno Retailleau. Secondo lui, il governo è crollato per il pretesto dell’incompetenza e della mancanza di preparazione da parte di Retailleau, il quale non sapeva nemmeno che Bruno Le Maire fosse ministro della Difesa.
Il disguido comunicativo tra Retailleau e Le Maire, che ha interferito con le chiamate fra i due, è considerato da Dupond-Moretti un esempio di “indegnità” politica. “La Francia ha bisogno di stabilità e non di queste piccole meschinità”, ha aggiunto, evidenziando come il clima politico attuale sia permeato da calcoli meschini e interessi personali.
Dupond-Moretti ha anche messo in discussione la figura di Marine Le Pen, affermando che le sue ambizioni siano incentrate sulle scadenze giudiziarie. Ha descritto Le Pen come erede di un razzismo storico in Francia, un contrasto evidente rispetto a Giorgia Meloni, di cui ha elogiato la gestione riguardante l’immigrazione e l’inclusione lavorativa in Italia.
Riguardo l’attuale situazione politica, Dupond-Moretti ha esortato il presidente Macron a cercare un’apertura verso la sinistra per dimostrare che il caos attuale non è solo colpa sua. “Le persone di buona volontà devono fare concessioni,” ha proposto, citando un proverbio italiano che incoraggia una gestione attenta delle crisi per non compromettere i risultati ottenuti.
In un momento in cui il dibattito politico è particolarmente acceso in Francia, l’appello di Dupond-Moretti per una maggiore unità potrebbe rivelarsi cruciale per il futuro della politica francese.