La Germania vuole fermare i dazi sulle auto elettriche cinesi

14.06.2024
La Germania vuole fermare i dazi sulle auto elettriche cinesi
La Germania vuole fermare i dazi sulle auto elettriche cinesi

La Commissione europea vuole imporre tariffe su questi veicoli che potrebbero arrivare nei casi estremi alla metà del loro costo, ma Berlino teme ritornsioni di Pechino e vuole ammorbidire l’intervento

La Germania vuole impedire che l’Unione europea imponga dazi sulle auto elettriche cinesi, o quantomeno vuole che siano ammorbiditi. Berlino è preoccupata per possibili ritorsioni che potrebbero arrivare da Pechino, con il gigante asiatico che potrebbe prendere di mira i settori dell’agricoltura, dell’aviazione e delle auto di grossa cilindrata. Ed eventuali misure di ritorsione potrebbero danneggiare i produttori tedeschi, tra cui Volkswagen, Mercedes-Benz Group e Bmw, che fanno grande affidamento sulle vendite nel più grande mercato automobilistico del mondo.

Mercoledì scorso la Commissione europea ha deciso di imporre ulteriori tariffe sulle auto elettriche provenienti dalla Cina, portando i prelievi fino al 48% a seconda del grado di cooperazione dimostrato dalle aziende durante l’indagine dell’Ue. Bruxelles ritiene che i veicoli elettrici cinesi beneficiano di sovvenzioni statali inique, che stanno causando un danno economico ai produttori e ai consumatori del Vecchio Continente.

Per questo l’esecutivo europeo ha stabilito che, in assenza di un accordo tra Bruxelles e Pechino, verranno introdotti dazi individuali che colpiscono diversi produttori cinesi: su Byd verrebbe applicata una tassa del 17,4 per cento, su Geely una del 20, mentre la più salata colpisce Saic, con un dazio del 38,1 per cento. Agli altri produttori cinesi di veicoli elettrici a batteria (Bev), che hanno collaborato all’inchiesta ma non sono stati inseriti nel campione, sarà applicato un dazio medio ponderato del 21 per cento. Tutti gli altri produttori cinesi di veicoli elettrici a batteria che non hanno collaborato all’inchiesta saranno invece soggetti al dazio residuo del 38,1 per cento. Considerando la tariffa al 10 per cento già in vigore, nei casi estremi si arriva a sfiorare dunque la metà del costo all’import del mezzo.

Il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck ha dichiarato, subito dopo la decisione di Bruxelles, che “ora c’è un’opportunità per cercare di fermare” la minaccia di un’escalation tariffaria. Habeck si recherà in Cina la prossima settimana e intende discutere la questione con i funzionari governativi del Paese. Alla fine di aprile aveva già detto che una decisione sui dazi contro la Cina non dovrebbe essere automatica, ma dovrebbe essere presa in ultima analisi dai politici. Secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, i funzionari di Berlino sono ottimisti sul fatto che l’Ue sarà in grado di trovare una soluzione nei colloqui diretti con la Cina, vedono un margine di manovra nelle trattative e credono di avere alleati all’interno del blocco.

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