La Polonia sospende il diritto di asilo (in vista delle elezioni)

15.10.2024
La Polonia sospende il diritto di asilo (in vista delle elezioni)
La Polonia sospende il diritto di asilo (in vista delle elezioni)

Varsavia impedirà temporaneamente ai rifugiati di richiedere la protezione internazionale nel Paese dopo aver attraversato la frontiera con la vicina Bielorussia

La Polonia ha annunciato la sospensione temporanea del diritto di asilo. A detta del primo ministro Donald Tusk, Russia e Bielorussia abusano di questo diritto come uno strumento per la loro “guerra ibrida” al fine di destabilizzare l’Unione europea. 

L’annuncio

Solo pochi giorni fa (sabato 12 ottobre) durante una riunione del suo partito Piattaforma Civica, Tusk ha dichiarato che il governo adotterà una nuova strategia migratoria che includerà la “sospensione territoriale temporanea del diritto di asilo”. 

Anticipando le contestazioni che arriveranno da Bruxelles, il premier polacco ha affermato che chiederà “il riconoscimento in Europa di questa decisione”. Il presidente del Consiglio, ha dichiarato inoltre che la Polonia “non rispetterà né implementerà nessuna disposizione del patto di migrazione e asilo dell’Ue che danneggi la sicurezza del Paese”. Approccio molto duro quello di Tusk, che non sembra disposto a indietreggiare o a negoziare con Bruxelles. 

I problemi al confine polacco

“Sappiamo bene come Lukashenko, Putin, i contrabbandieri e i trafficanti di esseri umani facciano uso del diritto di asilo che viene sfruttato in modo del tutto contrario al suo vero scopo”, ha spiegato Tusk. Negli ultimi anni, decine di migliaia di migranti, principalmente provenienti dal Medio Oriente e dall’Africa, hanno tentato l’ingresso nell’Ue attraversando il confine tra Bielorussia e Polonia. Solo nel mese di settembre ne sono stati segnalati ben 2.500 e dall’inizio dell’anno la cifra ha oltrepassato i 26mila. 

Non è un segreto che il personale di frontiera bielorusso faciliti o aiuti attivamente i gruppi di migranti a passare il confine per raggiungere la Polonia, nell’ambito di quella che Tusk definisce una “guerra ibrida” da parte di Mosca e Minsk per indebolire l’Unione europea e fare in modo che Varsavia impieghi risorse statali al fine di supportare la crisi migratoria. La Bielorussia è accusata di aver offerto visti a persone disperate provenienti da Paesi in guerra come la Siria e di averle incoraggiate a raggiungere il Paese come tappa di transito sulla strada per l’Ue. 

Le critiche

All’emergenza migratoria la Polonia ha risposto rafforzando le proprie infrastrutture di confine per cercare di scoraggiare gli attraversamenti irregolari e istituendo una zona cuscinetto con ingresso limitato lungo parte del confine con la Bielorussia. In questa zona, alle autorità locali sono stati affidati maggiori poteri per contrastare l’immigrazione illegale. 

Il mese scorso, il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Michael O’Flaherty, aveva avvertito circa le azioni destabilizzanti messe in atto dalla Bielorussia, ma allo stesso tempo aveva criticato la politica polacca (illegale) di respingimento dei migranti senza la valutazione delle richieste di asilo. 

L’annuncio di Tusk ha suscitato critiche anche da parte delle Ong. “Non ho mai visto Donald Tusk come un paladino dei diritti umani, ma questo è un nuovo arretramento”, ha dichiarato Malgorzata Szuleka della Fondazione Helsinki per i diritti umani in un’intervista alla Bbc. Le organizzazioni per i diritti umani sostengono che il diritto all’asilo non possa essere sospeso in quanto sancito dalla stessa Costituzione polacca e in quanto diritto fondamentale contenuto nella Convenzione di Ginevra di cui Varsavia è parte. 

Nuove elezioni in vista

La nuova strategia di Tusk per “riprendere il controllo e garantire la sicurezza” sarà presentata in settimana al suo gabinetto. La coalizione di governo, di cui il partito di Tusk è il maggior esponente, è composta da partiti di centro e centro-sinistra e la nuova proposta ha colto di sorpresa alcuni alleati. Anna Maria Zukowska, eletta con il partito La Sinistra, al governo assieme a Tusk, ha affermato di vedere le parole del premier come “parte di una campagna elettorale”. La Polonia infatti andrà al voto tra meno di otto mesi. Probabile che Tusk e il suo partito si stiano spingendo più a destra per il timore di perdere voti a favore del PiS, il partito di destra all’opposizione. 

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