La retromarcia del governo sul condono fiscale mentre l’Italia guarda Sanremo

12.02.2025
La retromarcia del governo sul condono fiscale mentre l'Italia guarda Sanremo
La retromarcia del governo sul condono fiscale mentre l'Italia guarda Sanremo

In Senato è stato ritirato l’emendamento presentato dai relatori al decreto Milleproroghe

Il fisco agita la maggioranza. E in Senato va in scena un dietrofront, proprio nella prima serata del Festival di Sanremo. I partiti di centrodestra pur di salvare l’iter del decreto Milleproroghe cedono alle richieste delle opposizioni e fanno un passo indietro sulla rottamazione delle cartelle e il concordato biennale.

Alla fine in commissione Affari costituzionali al Senato è stato ritirato l’emendamento firmato dai relatori – quindi dalla maggioranza – che allungava i tempi di adesione al concordato biennale e dava la possibilità ai contribuenti decaduti di essere riammessi alla rottamazione quater. La proposta di modifica è stata ritirata ieri sera, martedì 11 febbraio, nel corso di una seduta lampo. Proprio quando sul palco dell’Ariston iniziavano ad esibirsi i primi cantanti. 

La misura sulla rottamazione delle cartelle potrebbe essere recuperata con la riformulazione da parte di governo e relatori di un emendamento parlamentare. In questo caso non si tratterebbe di ampliare la platea dei beneficiari della rottamazione. La misura riguarderebbe i contribuenti che hanno già aderito alla definizione agevolata e sono in regola con i pagamenti. 

L’intesa per sbloccare il Milleproroghe

Il ritiro dell’emendamento presentato all’articolo 3 del decreto-legge è avvenuto dopo un’interlocuzione con il direttore dell’Agenzia delle Entrate Vincenzo Carbone, giunto ieri sera in commissione. Carbone, nominato recentemente dal governo Meloni per sostituire Ernesto Maria Ruffini, è intervenuto per fornire chiarimenti ai senatori. 

La proposta di modifica dei relatori aveva scatenato proteste accese tra le fila delle opposizioni. Ieri nell’aula di Palazzo Madama era intervenuto il capogruppo del Partito democratico Francesco Boccia per criticare la maggioranza e la “proposta di intervento” pensata per “contribuenti che non hanno dimenticato di pagare le tasse, hanno semplicemente deciso di non pagarle”.  

Il decreto Milleproroghe va convertito in legge entro il 25 febbraio e si trova ancora in Senato per la prima lettura. Il provvedimento dovrà andare poi alla Camera per ricevere l’ok definitivo.  

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