La Russia ha dato il via alla “terza fase” delle esercitazioni sull’uso di armi nucleari

31.07.2024
La Russia ha dato il via alla "terza fase" delle esercitazioni sull'uso di armi nucleari
La Russia ha dato il via alla "terza fase" delle esercitazioni sull'uso di armi nucleari

La prima fase delle esercitazioni è iniziata nel mese di maggio. La seconda, invece, si è svolta a giugno, a cui ha partecipato anche la Bielorussia

La Russia ha avviato la terza fase delle esercitazioni tattiche sulle armi nucleari non strategiche. Il ministero della Difesa russo ha reso noto che le esercitazioni si stanno svolgendo nei distretti militari centrali e meridionali, che comprendono tra l’altro diverse repubbliche del Caucaso settentrionale e la Crimea, nonché quattro regioni parzialmente occupate dell’Ucraina meridionale e orientale annesse dalla Russia.

“Come parte di questa fase delle esercitazioni, il personale delle formazioni missilistiche dei distretti militari meridionali e centrali svolgerà compiti di addestramento al combattimento, tra cui l’acquisizione di munizioni speciali per l’addestramento per i sistemi missilistici tattici Iskander-M”, si legge nella dichiarazione del ministero della Difesa. “L’attuale fase dell’esercitazione è volta a mantenere la prontezza del personale e dell’equipaggiamento delle unità di combattimento per l’uso delle armi nucleari non strategiche della Russia per svolgere missioni di combattimento”, ha affermato il dicastero russo. 

I soldati che prenderanno parte alle esercitazioni si eserciteranno ad “equipaggiare i lanciatori e ad avanzare segretamente verso le posizioni per preparare i lanci elettronici”. Le due fasi precedenti includevano unità dei distretti militari del Sud e di Leningrado, delle Forze aerospaziali e unità della Marina, ha affermato il ministero.

Quando ci sono state le altre fasi

Il presidente russo Vladimir Putin ha avviato le esercitazioni all’inizio di maggio in risposta alle “minacce e provocazioni” occidentali, in riferimento ai commenti del presidente francese Emmanuel Macron sulla possibilità che i paesi della Nato inviassero le loro truppe in Ucraina.

La prima fase delle esercitazioni è iniziata nel mese di maggio. La seconda, invece, si è svolta a giugno, a cui ha partecipato anche la Bielorussia. Le forze armate russe e bielorusse hanno svolto congiuntamente la seconda fase, dopo che il leader bielorusso Alexander Lukashenko  ha ordinato un’ispezione a sorpresa dei suoi vettori di armi nucleari non strategiche. Minsk non possiede armi nucleari, ma l’anno scorso ha accettato di ospitare testate tattiche russe sul suo territorio, nel contesto delle crescenti tensioni per l’invasione su vasta scala dell’Ucraina. 

Come Mosca attrae nuovi soldati da mandare in guerra

La fine il conflitto in Ucraina sembra sempre più lontano. E Mosca necessita di uomini da mandare al fronte. La leadership russa sta cercando di attirare più volontari per la guerra contro l’Ucraina, offrendo più soldi ai potenziali soldati.

Un decreto firmato oggi dal presidente Vladimir Putin prevede che ogni persona che firmerà un contratto per l’invio al fronte tra il primo agosto e il 31 dicembre 2024 riceverà un pagamento una tantum di 400mila rubli (circa 4.650 dollari), più del doppio della somma precedente, 195mila rubli. Inoltre, a chi si arruola viene offerto uno stipendio mensile significativamente superiore al reddito medio russo.

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