L’Europa sta finendo il latte: entro il 2035 una mucca su 10 scomparirà

27.08.2024
L'Europa sta finendo il latte: entro il 2035 una mucca su 10 scomparirà
L'Europa sta finendo il latte: entro il 2035 una mucca su 10 scomparirà

Uno studio del Parlamento europeo avverte sui rischi per il settore. E punta il dito sui cambiamenti climatici

Nel prossimo decennio, nell’Unione europea potrebbè scomparire il 13% degli allevamenti di mucche da latte. Con la produzione destinata a diminuire “dello 0,2% all’anno tra il 2023 e il 2035”. È quanto si legge nell’analisi “Il settore lattiero-caseario dell’Ue: caratteristiche principali, sfide e prospettive” condotta dal centro studi del Parlamento europeo.

La riduzione delle mandrie da latte

Secondo lo studio, la principale causa della riduzione delle “mandrie da latte” va ricercata nei cambiamenti climatici. Innanzitutto, perché “le mucche possono soffrire di stress da calore” quando fa caldo a causa di una combinazione di alte temperature e umidità. Gli analisti dell’Europarlamento avvertono che “è probabile che questo diventi un problema sempre più comune, anche nelle regioni con climi generalmente temperati”. Lo stress da calore ha effetti negativi sulla produzione di latte e sulla percentuale di grasso del latte, nonché sulle prestazioni produttive delle mucche. A essere colpiti sono soprattutto “i sistemi di produzione del latte basati sul pascolo” che “hanno maggiori probabilità” di essere colpiti dal caldo rispetto alle vacche nelle stalle che “sono riparate e possono beneficiare della tecnologia di riduzione dello stress da caldo”.

Il ricambio generazionale

Inoltre le condizioni climatiche estreme possono portare all’insorgere di malattie. “Ad esempio, un clima molto secco o molto umido e le inondazioni possono aumentare il rischio di antrace, una malattia zoonotica contagiosa”, si legge sempre nell’analisi. Ma i fattori di crisi non riguardano solo il clima. C’è innanzitutto la questione del ricambio generazionale: l’analisi del centro studi del Parlamento europeo indica che “molti Stati membri” mostrano una percentuale “notevolmente elevata” di agricoltori di età pari o superiore a 65 anni, ben più alta dei giovani appena entrati nel mercato. 

Bassi profitti

Un ricambio reso ancora più difficile dalle criticità economiche. A oggi, “i margini di profitto degli allevatori sono ancora incerti, a causa del forte aumento dei costi dell’energia e dei fertilizzanti, unitamente alla diminuzione dei prezzi del latte crudo, al persistere di un’inflazione elevata e all’aumento dei tassi di interesse”. Più a lungo termine, invece, “si prevede che standard ambientali più severi causeranno una riduzione del 13% delle mandrie da latte dell’Ue entro il 2035”. E, “nonostante l’aumento delle rese dovuto a una maggiore attenzione al benessere degli animali e alle politiche ambientali, si prevede che la produzione di latte diminuisca dello 0,2% all’anno tra il 2023 e il 2035”, conclude l’analisi.

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