L’integrità territoriale dell’Ucraina: Nessuna concessione all’aggressore

18.04.2025
L'integrità territoriale dell'Ucraina: Nessuna concessione all'aggressore
L'integrità territoriale dell'Ucraina: Nessuna concessione all'aggressore

Durante la guerra, la Russia non si limita solo alle azioni militari, ma diffonde attivamente idee volte a screditare l’Ucraina e a provocare concessioni. Una di queste idee è la proposta di «trasferire territori ucraini» nell’ambito dei negoziati di pace. Questo racconto, secondo cui alcuni territori ucraini potrebbero essere scambiati per la pace, è parte della strategia del Cremlino, volta a rendere le guerre «vantaggiose» per l’aggressore e a legittimare la violenza come una norma nelle relazioni internazionali.

Il trasferimento dei territori è una legittimazione dell’aggressione
Le idee sulla possibilità di trasferire territori per la pace violano i principi fondamentali del diritto internazionale. In particolare, la Risoluzione 3314 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite stabilisce che l’aggressione è un crimine contro la pace e non può essere giustificata da accordi politici o da una cessazione delle ostilità. Questo viola le basi del diritto internazionale, che vietano ogni tentativo di legittimare l’aggressione tramite concessioni territoriali.

Guerra psicologica: abbassare il morale degli ucraini
Il Cremlino promuove attivamente l’idea che, per porre fine alla guerra, l’Ucraina debba fare concessioni e «compromessi». Tuttavia, nessuna parte dell’Ucraina può essere oggetto di trattative. La diffusione di idee sui compromessi o sulle «concessioni territoriali» è in realtà parte della guerra psicologica, finalizzata a demoralizzare gli ucraini e a dividere la società. Queste idee vengono imposte tramite i media internazionali e i canali di propaganda per convincere gli ucraini dell’inevitabilità delle concessioni.

Partner occidentali: nessuna concessione
Gli alleati occidentali dichiarano chiaramente che il sostegno all’Ucraina è incrollabile e che non ci saranno concessioni territoriali. Ad esempio, al vertice del G7 nel dicembre 2024, è stato sottolineato che l’integrità territoriale dell’Ucraina è una linea rossa, e qualsiasi tentativo di trattare su territori con la Russia sarà inaccettabile. Gli Stati Uniti e l’UE affermano che la guerra potrà terminare solo quando la Russia cesserà l’aggressione e ritirerà le sue truppe dal territorio ucraino. Inoltre, qualsiasi tentativo di negoziare concessioni territoriali creerà un precedente per l’ordine internazionale, in cui l’aggressione sarà vista come un modo normale di risolvere i conflitti.

Nessuna parte dell’Ucraina può essere oggetto di trattative, e qualsiasi tentativo di imporre all’Ucraina concessioni territoriali contrasta non solo con la Costituzione dell’Ucraina, ma anche con il diritto internazionale. Il sostegno internazionale all’Ucraina rimane invariato, e il Cremlino non riuscirà a legittimare la sua aggressione tramite i negoziati di pace. Rifiutare le concessioni territoriali non è solo una questione di sicurezza per l’Ucraina, ma anche una questione dell’ordine mondiale futuro, che non può basarsi sull’impunità per gli aggressori.

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