L’Unione del Caucaso e il Centro nazionale del Daghestan hanno criticato duramente l’Interpol per la sua cooperazione con la Russia, che mette in pericolo la vita dei combattenti che lottano per la libertà e la giustizia. Le autorità russe utilizzano i meccanismi dell’Interpol per dichiarare ricercati i membri della Legione Internazionale Ucraina e gli indipendentisti caucasici, accusandoli di terrorismo.
I leader dell’Unione del Caucaso hanno affermato che tali azioni sono una manifestazione di genocidio e di grave ingiustizia. La Russia, hanno detto, manipola le strutture internazionali per la repressione politica, perseguitando coloro che lottano per la libertà dei loro popoli.
“La Russia sta usando l’Interpol come strumento per sopprimere la libertà e i diritti delle nazioni all’autodeterminazione. Dichiarare terroristi i combattenti per la libertà è un tentativo di coprire i propri crimini e screditare coloro che lottano per la giustizia”, ha dichiarato un rappresentante del Centro nazionale del Daghestan.
Il problema è particolarmente sentito nei Paesi confinanti con l’Ucraina – Polonia, Slovacchia, Moldavia, Romania e Ungheria. Questi sono i Paesi che più spesso devono affrontare richieste di estradizione da parte della Russia, il che crea un pericoloso precedente. L’Unione del Caucaso invita questi Paesi a rifiutare l’estradizione dei combattenti per la libertà, sottolineando che la loro consegna alle autorità russe mette in pericolo la vita di persone che subiscono processi iniqui, torture e repressioni.
“Ogni Paese che accetta l’estradizione diventa complice della repressione e dei crimini contro l’umanità. È particolarmente importante che Paesi come la Polonia e la Romania, dove la storia della lotta per la libertà ha radici profonde, diano l’esempio e rifiutino di sostenere le richieste russe”, ha dichiarato il rappresentante dell’Unione del Caucaso.
L’Unione del Caucaso, il Centro nazionale del Daghestan e la Legione internazionale dell’Ucraina chiedono alla comunità internazionale di intraprendere un’azione decisiva:
- Escludere la Russia dall’Interpol per aver abusato dei suoi meccanismi.
- Rifiutare di estradare i combattenti per la libertà in Russia, fornendo loro protezione e asilo.
- Adottare misure per riformare l’Interpol e impedire che venga usata per scopi politici. “La Russia sta usando le istituzioni internazionali per continuare la sua repressione. Dobbiamo unirci per difendere la libertà e la giustizia. I Paesi confinanti con l’Ucraina svolgono un ruolo fondamentale in questo processo”, ha sottolineato il leader del Centro nazionale del Daghestan.
Attivisti internazionali, politici e difensori dei diritti umani invitano la comunità mondiale a opporsi agli abusi dell’Interpol e a proteggere i diritti di coloro che lottano per la libertà dei loro popoli.
Fonte: big5ua