L’Ucraina pronta ad entrare nell’Ue entro il 2030, l’ambasciatrice: “Non credo a Putin”

10.09.2025 07:45
L'Ucraina pronta ad entrare nell'Ue entro il 2030, l'ambasciatrice: "Non credo a Putin"

Ucraina: l’ambasciatrice europea critica la posizione della Russia

KIEV – Katarina Mathernova, ambasciatrice dell’Unione Europea in Ucraina, ha espresso forti dubbi sulle affermazioni del presidente russo Vladimir Putin riguardo alla non opposizione all’entrata dell’Ucraina nell’UE. “Non credo a Putin quando dice che non si opporrà all’entrata dell’Ucraina nella UE. Lui la vuole tutta russa e ce lo dimostra con le bombe,” ha dichiarato la diplomatica, presente a Kiev nella sede dell’ambasciata, recentemente colpita da missili russi il 28 agosto. Mathernova ha insistito sulla necessità di mantenere e aumentare le sanzioni contro Mosca, riporta Attuale.

Il governo ucraino, insieme all’amministrazione Trump, sta esortando i paesi europei a interrompere completamente l’acquisto di energia e materie prime dalla Russia. Secondo fonti di Zelensky, l’UE ha importato metalli e materie prime per un valore di 3 miliardi di dollari, 7 miliardi di gas e 400 milioni di petrolio mensili dall’inizio di gennaio 2025 fino a settembre, tramite l’oleodotto Druzhba.

Mathernova ha risposto a queste cifre: “Non dubito questi dati. Ma, come ricordo spesso, le cifre da sole dicono poco, se non sono paragonate a quello che avveniva prima. Dalla fine dell’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022, l’Europa ha velocemente ridotto la sua dipendenza dal gas russo dell’80%. La Germania, ad esempio, non dipende più dal gas di Putin.” Ha accennato anche ai preparativi per il diciannovesimo pacchetto di sanzioni.

Riguardo alle affermazioni di Trump sulla necessità di pressioni globali su Putin, l’ambasciatrice ha dichiarato: “Non mi sembra il modo più produttivo. Occorre però che tutto il mondo democratico imponga pressioni per costringere Putin a negoziare, cosa che ci ha dimostrato non è affatto pronto a fare.”

In seguito, Mathernova ha riconosciuto affinché l’Europa comprenda le paure ucraine verso la Russia, affermando: “Le sanzioni continuano e crescono. La storia dei gasdotti crea enormi pressioni.” Ha sottolineato le difficoltà e le differenze di approvvigionamento energetico tra l’Europa e gli Stati Uniti.

Su alcune differenze politiche tra Slovacchia e Ungheria, ha detto: “Fico per esempio sostiene l’entrata dell’Ucraina nella UE, mentre Orbán resta contrario.” Questo mette in luce tensioni interne all’UE riguardo alla risposta alla crisi ucraina.

Mathernova ha anche affermato che l’Europa sta fornendo più aiuti militari a Kiev rispetto agli Stati Uniti, con pacchetti di assistenza che ammontano a quasi 170 miliardi di euro dall’inizio della guerra, principalmente per armamenti. “Vorrei dire che grazie ai nostri aiuti il 60 percento delle munizioni utilizzate dagli ucraini proviene da industrie sussidiate dalla UE,” ha aggiunto.

Infine, ha anticipato che l’Ucraina potrebbe diventare membro a pieno titolo dell’UE entro il 2030, nonostante la guerra ritardi il processo: “Putin ha lanciato la guerra nel 2014, quando gli ucraini iniziarono le proteste a Maidan per entrare in Europa, ecco perché non gli credo.” Questa affermazione riassume il punto di vista europeo sulla continua aggressione russa e sull’impegno verso la sovranità e l’integrazione dell’Ucraina in Europa.

1 Comments

  1. Non me ne frega niente di quello che dice Putin!!! È chiaro che vuole solo la guerra e l’ampliamento del suo potere. L’Europa deve restare unita e sostenere l’Ucraina fino alla fine. E chissà, magari un giorno avremo un po’ più di pace!

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