Meloni a Confindustria: l’Europa e i dazi al centro dello scontro

28.05.2025 11:02
Meloni a Confindustria: l'Europa e i dazi al centro dello scontro
Meloni a Confindustria: l'Europa e i dazi al centro dello scontro
Un patto europeo per lo sviluppo - Il Mattino

 Redazione Interno   –   Bologna – Se c’è un tema che, più di altri, ha dominato il discorso di Giorgia Meloni all’assemblea di Confindustria, è quello dei dazi interni europei, definiti dalla premier un ostacolo alla competitività delle imprese italiane. «L’Ue deve rimuoverli», ha detto senza giri di parole, aggiungendo che dietro certe politiche si nasconderebbero «speculatori» senza volto. Un attacco diretto a Bruxelles, che però non ha suscitato lo stesso entusiasmo dell’anno scorso tra gli industriali riuniti all’EuropAuditorium, dove l’accoglienza è stata più tiepida, seppur formalmente cortese.

La premier ha invitato a «pensare in grande», ma il contesto in cui si muove appare invece stretto, segnato da critiche che Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha elencato senza mezzi termini: il patto di stabilità che limita gli investimenti, il lavoro povero e i costi energetici, che continuano a strangolare le aziende. Problemi noti, sui quali il governo promette interventi, ma che si scontrano con la mancanza di risorse fresche. Gli unici fondi disponibili, quelli del Pnrr, sono già vincolati a obiettivi precisi, e nella prossima legge di bilancio ci si dovrà accontentare di misure minori.

Orsini, dal canto suo, ha lanciato un allarme chiaro: dopo 26 mesi di calo produttivo, serve un «cambio di passo», a partire dalla riduzione del costo dell’energia. L’Europa, ancora una volta, è nel mirino, accusata di perseguire politiche ambientali «ideologiche» che penalizzano l’industria. Un tema che Meloni ha fatto suo, ma che rischia di restare lettera morta senza una reale capacità di incidere sulle regole comunitarie.

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