Netanyahu sotto accusa, gli israeliani scendono in piazza: “Riporti a casa gli ostaggi”

02.09.2024
Netanyahu sotto accusa, gli israeliani scendono in piazza: "Riporti a casa gli ostaggi"
Netanyahu sotto accusa, gli israeliani scendono in piazza: "Riporti a casa gli ostaggi"

Manifestazioni in tutto il Paese dopo il ritrovamento dei corpi di 6 ostaggi, uccisi da Hamas. Indetto uno sciopero generale

Il ritrovamento dei corpi di 6 ostaggi, uccisi da Hamas in un tunnel di Rafah, alza ulteriormente la tensione in Israele dove il premier Benjamin Netanyahu è sotto accusa. Centinaia di migliaia di persone sono scese in piazza domenica per manifestare la propria rabbia nei confronti del governo, accusato di aver ostacolato un accordo sugli ostaggi per motivi politici. Solo a Tel Aviv, secondo gli organizzatori, i manifestanti erano 300mila.

Sei “bare simboliche” sono state portate a braccio verso il quartier generale dell’esercito israeliano per chiedere a Netanyahu di raggiungere un cessate il fuoco e riportare a casa i prigionieri rimasti. “Li vogliamo indietro vivi” è stato uno degli slogan. L’autostrada Aylon è stata invasa al grido “Bibi (Netanyahu, ndr) uccide gli ostaggi”. Cortei anche a Gerusalemme Haifa, Ra’anana, Be’er Sheva, Kfar Saba, Kiryat Bialik, Afula, Ness Ziona, Binyamina. E oggi è previsto uno sciopero generale proclamato dal capo dell’Histadrut, il sindacato che rappresenta centinaia di migliaia di lavoratori nel settore pubblico.

Lo sciopero era da tempo una richiesta del Forum delle famiglie degli ostaggi per protestare contro il governo guidato dal premier Netanyahu. “Un accordo è più importante di qualsiasi altra cosa”, spiega Arnon Bar-David, segretario della Histadrut Labor Federation, la principale organizzazione sindacale dello Stato ebraico, Secondo il sindacato le trattative per il rilascio degli ostaggi sono bloccate “a causa di considerazioni politiche”.

“Stiamo ricevendo sacchi per cadaveri invece di un accordo. Sono arrivato alla conclusione che solo il nostro intervento” potrebbe dare una spinta ai negoziati, ha detto il sindacalista, annunciando che a “partire dalle 6 del mattino di domani (oggi, ndr) l’intero mercato del lavoro sciopererà”.

La protesta interesserà anche l’aeroporto internazionale Ben-Gurion di Tel Aviv che interromperà le attività dalle 8. Il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, chiede ufficialmente l’intervento del procuratore generale Gali Baharav-Miara affinché faccia scattare una precettazione generale con ingiunzioni immediate.

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