Il leader ucraino aveva aperto alla possibilità di restituire la regione di Kursk a Mosca, ma solo con una contropartita. Secco no di Peskov
Il Cremlino ha respinto l’idea di uno scambio di territori occupati tra Kiev e Mosca nell’ambito di un eventuale negoziato di pace, possibilità evocata ieri in un’intervista al Guardian dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
Il leader ucraino ha spiegato che è disposto ad offrire alla Russia la regione di Kursk, attualmente occupata dalle forze ucraine, aggiungendo poi di non sapere quale parte del territorio occupato da Mosca l’Ucraina avrebbe chiesto in cambio. “Non lo so, vedremo. Ma tutti i nostri territori sono importanti, non c’è una priorità”.
L’offerta è stata rispedita al mittente. “Questo è impossibile” ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “La Russia non ha mai discusso e mai discuterà di uno scambio che coinvolga il suo territorio”. Peskov ha quindi assicurato che le forze ucraine che occupano parte della regione di Kursk saranno “annientate” o “cacciate”.
Zelensky: “Senza gli Usa l’Europa non può garantire la nostra sicurezza”
Nell’intervista Zelensky aveva anche sottolineato che il sostegno militare statunitense, in bilico dopo la vittoria di Trump, sia fondamentale per la sicurezza di Kiev e che l’Europa da sola non può “garantire la sicurezza” dell’Ucraina. Il presidente ucraino ha citato in particolare i sistemi di difesa aerea Patriot di fabbricazione americana. “Solo i Patriot possono difenderci da tutti i tipi di missili. Esistono altri sistemi ma non possono fornire una protezione completa”.