Ottanta autori denunciano la presenza di testi neofascisti a Più Libri Più Liberi

02.12.2025 15:55
Ottanta autori denunciano la presenza di testi neofascisti a Più Libri Più Liberi

Roma, 2 dicembre 2025 – Una lettera firmata da 80 autori ed editori è stata inviata agli organizzatori di “Più Libri Più Liberi”, la manifestazione in corso dal 4 all’8 dicembre al Convention Center – La Nuvola di Roma, per chiedere chiarimenti riguardo la presenza di testi “neofascisti”, in particolare quelli dell’editore “Passaggio al Bosco”, riporta Attuale.

Ottanta autori contro i testi neofascisti a Più Libri Più Liberi

La situazione ha destato profonda preoccupazione nel mondo della cultura. La presenza di un editore che pubblica testi “neofascisti” tra gli stand di Più Libri Più Liberi ha scatenato un dibattito acceso: come è possibile che un evento dedicato alla cultura democratica possa ospitare cataloghi che esaltano figure e ideologie del nazifascismo? Questo interrogativo ha ispirato la lettera firmata da oltre 80 autrici, autori ed editori, tra cui Anna Foa, Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Zerocalcare, Christian Raimo, Caparezza. “Siamo rimasti sorpresi nello scoprire che, tra gli stand della fiera, quest’anno abbia trovato spazio Passaggio al Bosco, la cui produzione si basa in larga parte sull’esaltazione di esperienze e figure del pantheon nazifascista e antisemita”, affermano i firmatari. “Le dichiarazioni dell’editore suggeriscono che questi titoli rappresentino ‘il punto di vista del pensiero identitario’”, si legge nella lettera, citando anche il pamphlet di Leon Degrelle, fondatore della divisione vallona delle Waffen Ss, definito “impareggiabile contributo alla formazione dell’élite militante”.

Degrelle e Corneliu Zelea Codreanu, fondatore della Guardia di Ferro e del Movimento Legionario, due dei più noti movimenti fascisti rumeni degli anni ’30, vengono presentati come modelli di “coraggio, disciplina, senso del dovere, altruismo e dominio di sé”. I firmatari sottolineano che “questo non è un lavoro di studio o indagine, ma un progetto di legittimazione ideologica”. Domandano quindi all’Associazione Italiana Editori (AIE) come possa avvenire la partecipazione di simili pubblicazioni, evidenziando che l’Articolo 24 del regolamento obbliga gli espositori ad aderire ai valori fondamentali espressi nella Costituzione Italiana e nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. “Poniamo queste domande per stimolare una riflessione sulla presenza di tali contenuti in una fiera che dovrebbe promuovere cultura e valori democratici”, chiedono.

I firmatari

Tra gli oltre 80 autori, editori e personalità culturali che hanno sottoscritto la lettera all’AIE figurano Claudio Santamaria, Vittorio Sermonti, Diego Bianchi (Zoro), Anna Foa, Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Zerocalcare, Domenico Starnone, Carlo Ginzburg, Domenico Procacci, Loredana Lipperini, Christian Raimo, Caparezza, e molti altri.

La risposta di AIE

L’AIE ha ribadito la propria posizione riguardo la presenza dell’editore Passaggio al Bosco a questa edizione di Più Libri Più Liberi, attraverso le parole del presidente Innocenzo Cipolletta. Egli ha chiarito che non vengono ammessi editori “sulla base delle loro linee editoriali”, ma devono “sottoscrivere un contratto nel quale si impegnano ad aderire a tutti i valori espressi nella Costituzione Italiana e nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea”.

“L’appello ricevuto dagli autori e editori tocca sensibilità con cui ci riconosciamo”, ha dichiarato Cipolletta, proponendo di creare uno spazio di discussione all’interno della fiera per affrontare il tema. “Questa fiera – ha concluso – promuove il rispetto per i diritti umani, la libertà di stampa e il dialogo”. La presenza di Passaggio al Bosco, accettata perché della domanda era tra le prime pervenute, solleva comunque interrogativi sulla compatibilità dei contenuti con i valori fondamentali della società democratica italiana. Resta da vedere come reagiranno lettori e magistratura riguardo la liceità di tali opere, in un contesto dove è vietata l’apologia del fascismo.

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