Colpite alcune aree all’aperto e un magazzino ricambi. Cinque militari italiani sono sotto osservazione nell’infermeria della base
Nuovo attacco alle basi Unifil in Libano, più precisamente a Shama nel Sud del Paese. Otto razzi hanno colpito il quartiere generale del contingente italiano e del settore Ovest di Unifil. Centrate alcune aree all’aperto e un magazzino ricambi. Non ci sarebbero feriti.
Cinque militari italiani sono sotto osservazione nell’infermeria della base, le loro condizioni non destano preoccupazione.
Cosa sappiamo
In corso gli accertamenti per individuare i responsabili e determinare il punto di partenza dei colpi. Secondo quanto apprende Adnkronos da fonti locali i razzi lanciati sulla base di Sharma apparterrebbero alle dotazioni di Hezbollah, diversamente da come era stato rappresentato all’inizio. La conferma arriva da fonti della Difesa italiana dopo il Consiglio Difesa Ue a Bruxelles.
Solo dopo l’analisi degli artificieri si è arrivati a definire tipo e appartenenza dei razzi. “Dovrebbero essere razzi leggeri di Hezbollah” ha dichiarato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo ai giornalisti alla Farnesina. “È inammissibile che si spari contro il contingente Unifil. Non hanno alcun diritto di farlo, sono truppe che hanno garantito anche la sicurezza di Hezbollah. Se è stato un errore, imparino a utilizzare meglio le armi. Noi non siamo nemici di nessuno, siamo lì per portare la pace. Tutta la solidarietà ai militari italiani che sono impegnati con Unifil, ci auguriamo che questo sia l’ultimo episodio”.
Crosetto: “Intollerabile”
Informato dell’accaduto il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto, a Bruxelles per il Consiglio Difesa, aveva definito “intollerabili” gli attacchi contro le basi dell’Unifil. Convinto che si trattasse di un nuovo attacco delle forze di difesa israeliane (Idf) aveva aggiunto: “Ho cercato e non l’ho trovato, lo cercherò adesso, appena uscirò da questo edificio, il mio nuovo collega israeliano, per ribadire quello che avevo già ribadito a Yoav Gallant, cioè che le basi di Unifil sono basi che, intanto, rappresentano una missione Onu internazionale, ma poi sono di Paesi che sono amici di Israele”.
“Non possiamo più tollerare che questi errori si ripetono con questa frequenza. Per cui vanno date delle disposizioni chiare e inequivocabili alle forze che operano sul campo e mi auguro che sia stato fatto da questo nuovo ministro come era stato fatto dal vecchio ministro”.
Tre diversi attacchi alle postazioni Unifil
Tre diversi incidenti hanno coinvolto i caschi blu e le strutture di Unifil nel sud del Libano. Colpita una posizione nel villaggio di Ramyeh, nel Libano meridionale. “È stata danneggiata questa mattina da un attacco missilistico di Hezbollah”, denuncia l’Idf. Il sito è stato colpito da un razzo lanciato da Hezbollah dall’area di Deir Aames, durante un bombardamento nel nord di Israele, ha riportato il colonnello Avichay Adraee, portavoce delle Idf. L’impatto del razzo sul sito avrebbe causato vittime e danni. La missione Onu parla di quattro peacekeeper ghanesi feriti.