Visita storica di Papa Leone XIV ad Assisi: un richiamo alle radici evangeliche
Roma, 20 novembre 2025 – La visita di Papa Leone XIV ad Assisi ha rappresentato un evento significativo, non solo come appuntamento nella agenda papale, ma come un vero e proprio ritorno alla sorgente della fede. Il Santo Padre, accolto dai frati del Sacro Convento, ha raggiunto la tomba di San Francesco nella Basilica Inferiore, dove ha pregato intensamente e lanciato un appello evocativo sulla necessità di speranza nel mondo contemporaneo, riporta Attuale.
Durante la sua visita, il Papa ha dichiarato: “È una benedizione poter venire qui oggi in questo luogo sacro. Siamo vicini agli 800 anni dalla morte di San Francesco. Questo ci dà modo di prepararci per celebrare questo grande, umile, povero santo mentre il mondo cerca segni di speranza.” Con queste parole, Leone XIV non ha solo commemorato la figura di Francesco, ma ha anche delineato un modello da seguire per le sfide attuali.
Sotto una leggera pioggia, i fedeli hanno salutato il Papa con un “Viva il Papa” che esprimeva una gratitudine autentica. All’interno della basilica, il silenzio profondo ha creato un’atmosfera di riflessione e rinnovamento. Davanti al Poverello, Leone XIV ha ribadito la vera essenza della Chiesa: non il potere, ma il servizio; non lo sfarzo, ma la cura; non l’apparenza, ma la sostanza, conferendo così una dimensione di autenticità al suo ministero.
Successivamente, il Santo Padre ha incontrato i vescovi riuniti per l’81esima Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana. L’incontro ha fornito l’opportunità di ribadire l’importanza della prossimità e dell’ascolto, esortando i pastori a custodire la comunione come dono e responsabilità. Il Papa ha sottolineato che il mondo attende da noi non solo parole, ma gesti concreti che incarnino il Vangelo nella vita quotidiana, come ha fatto San Francesco.
Infine, Leone XIV ha annunciato un nuovo ritorno ad Assisi nel 2026, per celebrare l’800esimo anniversario della morte del Santo. Questo impegno non è da intendersi come una mera formalità, ma come un segno di continuità del suo pontificato con la figura di Francesco. L’incontro sarà memorabile, con la riesumazione del corpo di San Francesco; un atto di venerazione e di verità che porterà a una rinnovata comprensione delle radici fisiche e spirituali del Santo e della sua voce, che continua a guidarci verso la speranza.