Pechino accusa Londra di aver reclutato una coppia di funzionari governativi come spie

04.06.2024
Pechino accusa Londra di aver reclutato una coppia di funzionari governativi come spie
Pechino accusa Londra di aver reclutato una coppia di funzionari governativi come spie

La notizia segue le accuse di spionaggio a favore della Cina mosse alcune settimane fa dal governo britannico contro due propri connazionali

La Cina accusa il Regno Unito di aver svolto un’operazione di spionaggio nei suoi confronti. È quanto affermato dal ministero per la Sicurezza di Stato cinese (MSS), la principale agenzia di spionaggio del Paese, secondo cui l’MI6, l’agenzia di intelligence britannica, ha reclutato come spie una coppia che lavorano per il governo cinese. L’MSS non ha fornito dettagli sull’impiego delle due spie, ma ha precisato le modalità di reclutamento adottate dall’agenzia britannica.

Come la coppia è stata reclutata

Secondo il ministero cinese per la Sicurezza dello Stato, a favorire il successo dell’operazione degli agenti dell’MI6 è stato il “forte desiderio di denaro” dell’uomo, identificato con il nome di Wang. Quest’ultimo, sostengono le autorità cinesi, ha poi convinto la moglie, identificata con il nome di Zhou, a lavorare come spia per conto del Regno Unito. I due sono stati accusati di aver fornito “articoli, appunti, documenti o informazioni” a uno Stato straniero.

Il ministero per la Sicurezza di Stato cinese ha sostenuto che l’MI6 abbia iniziato ad avvicinare Wang quando questi si recò nel Regno Unito per motivi di studio nel 2015 nell’ambito di un programma di scambio sino-britannico. Gli agenti dei servizi si presero “particolare cura” di lui nel Paese, invitandolo a cene e viaggi per “comprendere meglio i suoi interessi e le sue debolezze”, ha affermato il ministero.

Attraverso l’uomo, gli agenti dell’MI6 hanno poi reclutato sua moglie, identificata solamente con il cognome Zhou. Entrambi, hanno sottolineato le autorità cinesi, lavorano in un “dipartimento confidenziale” di un’agenzia statale. “Wang inizialmente era titubante, ma non ha potuto resistere alle ripetute persuasioni, persino alla coercizione e alla fine ha accettato – ha dichiarato il ministero cinese in una dichiarazione su WeChat – Sotto la forte istigazione di Wang, Zhou ha accettato di raccogliere informazioni e lui e sua moglie divennero spie britanniche”.

L’indagine “segreta”

La Cina non ha reso noto in che modo le autorità sono venute a conoscenza del caso che ha coinvolto la coppia di funzionari governativi, limitandosi a precisare che è stato il risultato di un’ “indagine approfondita”. Il caso è ancora sotto indagine e le autorità cinesi non hanno fatto sapere se la coppia sarà incriminata.

La notizia segue le accuse di spionaggio a favore della Cina mosse alcune settimane fa dal governo britannico contro due propri connazionali. Accuse che il governo di Pechino ha bollato come “calunnie maligne”. A inizio maggio, inoltre, un ex membro dei Royal Marines britannici, incriminato con l’accusa di spionaggio per aver aiutato i servizi di intelligence di Hong Kong in un caso di spionaggio legato alla Cina, è stato trovato morto in un parco a ovest di Londra. 

Poi, i sospetti del ministero della Difesa del Regno Unito sulle infiltrazioni cinesi nel sistema che gestisce le informazioni sensibili dei soldati britannici, tra cui le buste paga dei soldati e i loro indirizzi di casa. Non si tratta del primo caso in cui la  Repubblica popolare cinese viene accusata di attacchi hacker e di altre forme di “guerra ibrida”. Lo scorso anno il Times rivelò che una spia cinese aveva utilizzato il sito di networking aziendale LinkedIn per tentare di persuadere migliaia di funzionari britannici a rivelare segreti di Stato.

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