Critiche e difese dopo lo sgombero del Leoncavallo: le parole di Piantedosi su CasaPound
Roma, 23 agosto 2025 – A seguito dello sgombero del Leoncavallo a Milano, la sinistra ha sollevato numerose criticità riguardo al caso di CasaPound. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, interpellato al Meeting di Rimini, ha voluto chiarire la sua posizione, affermando che “anche CasaPound rientra, io sono stato da prefetto di Roma quello che l’ha inserito nell’elenco dei centri che sono da sgomberare, prima o poi arriverà anche il suo turno”, riporta Attuale.
Le polemiche sono aumentate in seguito alle dichiarazioni di Alessandro Giuli, il quale aveva sostenuto che l’immobile in questione potesse non essere sgomberato. Piantedosi ha invece specificato: “Credo abbia detto che se si legalizza in qualche modo potrebbe non essere sgomberato. È successo già ad altri centri; il comune di Roma ha comprato addirittura delle strutture per legalizzarli, è successo anche in altre città”.
Oltre al Leoncavallo, restano tantissime occupazioni abusive di immobili, sia privati che pubblici, di area anarco-antagonista, almeno 126, mentre per la destra si fanno riferimento a due soli casi: la sede di CasaPound a Roma in via Napoleone III e lo Spazio Libero Cervantes a Catania.
Tra i 126 casi di occupazioni nel settore anarco-antagonista, la maggior parte si trova nel Lazio, in particolare a Roma, con 48 gli immobili occupati. Seguono Lombardia con 25, Campania con 15, Piemonte e Sicilia con sette ciascuna. Liguria, Veneto e Puglia registrano solo tre occupazioni a testa, mentre in Emilia Romagna ci sono due occupazioni di questo tipo. Sole una occupazione ciascuna per Sardegna, Calabria e Abruzzo.
Ma scusate, ma che senso ha questa continua guerra contro gli centri sociali? Invece di occuparsi di problemi ben più gravi, pensano a sgomberi e occupazioni… In Italia ci sono sbagli e ingiustizie ben più gravi!!!