Quest’estate Kiev ha dedicato le risorse militari più fresche per strappare a Mosca la regione di Kursk, arrivando a conquistare oltre un centinaio di insediamenti e 1.300 chilometri quadrati. Ora è iniziata la controffensiva russa. Ma non è il solo fronte in cui gli ucraini sono in difficoltà e chiedono aiuto agli stati Ue e agli Usa. Intanto bombe russe hanno colpito un convoglio della Croce Rossa e una nave che trasportava grano
“Irussi hanno lanciato una controffensiva” nella regione di Kursk, teatro a inizio agosto di un’incursione delle forze ucraine. Lo ha ammesso il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, assicurando durante una conferenza stampa a Kiev che questa risposta di Mosca era attesa, senza fornire ulteriori dettagli. Zelensky ha anche chiarito che l’Ucraina sta monitorando “da tempo” l’accumulo di truppe russe sul territorio della Bielorussia.
Il ministero della Difesa russo, intanto, ha reso noto di aver riconquistato in due giorni 10 villaggi nella regione di Kursk che erano nelle mani degli ucraini. A fine agosto Kiev aveva affermato di controllare quasi 1.300 chilometri quadrati di territorio russo. Ora le evidenze mostrano come l’esercito russo stia avanzando dal lato occidentale dell’incursione ucraina. Si tratta dei primi successi russi dal 6 agosto: il fronte di Kursk era rimasto generalmente congelato fin dalla prima avanzata ucraina.
Tuttavia qui le truppe russe finiscono sotto il tiro delle forze armate di Kiev: nelle immagini un raggruppamento di forze armate di Mosca finisce sotto il lancio di una batteria Himars armata con testate a grappolo.
I blogger militari russi hanno anche affermato che le forze ucraine stanno conducendo piccoli assalti lungo il confine internazionale con brigate meccanizzate. Come nella regione di Kursk, tutta l’area di confine tra Russia e Ucraina in questa zona è composta in gran parte da campi agricoli e piccoli insediamenti.
La controffensiva russa avviene in un momento in cui il segretario di Stato americano Antony Blinken è in Polonia dove si discuterà di come Varsavia possa aiutare l’Ucraina. Mercoledì il ministro degli Esteri ucraino Andriy Sybiga ha chiesto ai paesi vicini di abbattere i missili e i droni russi mentre sorvolano le regioni occidentali dell’Ucraina. Kiev chiede inoltre l’autorizzazione a colpire in profondità il territorio russo con missili occidentali. Il presidente statunitense Joe Biden è riluttante a autorizzare Kiev a sparare liberamente su obiettivi in Russia per paura di innescare un conflitto diretto tra Russia e Stati Uniti.
“L’uso da parte dell’Ucraina di missili a lungo raggio occidentali per colpire la Russia significherà che i Paesi Nato sono in guerra con la Russia e Mosca prenderà le decisioni appropriate”.
Vladimir Putin al Forum delle culture di San Pietroburgo
Il doppio fronte ucraino
Bene ricordare come la contro incursione ucraina nella regione del Kursk sia stata portata con l’obiettivo di distrarre lo sforzo bellico di Mosca che era concentrato nel Donbass e avere territori da scambiare in caso di eventuali colloqui di pace. Una duplice iniziativa finora senza successo. Tuttavia uno degli obiettivi era quello di minare il consenso di cui Putin gode in patria, e in effetti da oltre confine emergono giorno dopo giorno il malcontento che serpeggia nella popolazione, soprattutto dalla aeree più degradate e povere della Russia.
I fronti di guerra in Ucraina
La maggior parte dei combattimenti continua a svolgersi nel Donbass, dove i soldati russi – in netto vantaggio numerico per uomini e mezzi schierati – si stanno avvicinando sempre più alla città strategica di Pokrovsk. L’importante snodo logistico dell’Ucraina meridionale – più grande di Avdiivka, l’ultima grande città ucraina a cadere in mano russa, lo scorso febbraio – si trova sotto la minaccia di un assalto delle truppe russe, distanti meno di dieci chilometri. Da Pokrovsk passano i rifornimenti alle forze ucraine nella regione di Donetsk.
La caduta di Pokrovsk lascerebbe i capisaldi di Kostyantynivka e Chasiv Yar, potrebbero contare su un’unica via di rifornimento da nord-est e avvicinerebbe le forze russe al limite occidentale della regione di Donetsk.
Le truppe ucraine nella zona affermano che i loro sforzi difensivi sono stati ostacolati da proiettili di artiglieria insufficienti e dalla mancanza di truppe ben addestrate. Tuttavia, stanno facendo pagare un prezzo elevato all’esercito russo per i progressi, spesso ottenuti inviando ripetutamente piccoli gruppi di fanteria con limitate possibilità di sopravvivenza.
È in questa regione orientale che giovedì la Russia ha colpito un convoglio della Croce Rossa che ha confermato la morte di tre dei suoi dipendenti e il ferimento di altri due.
Un missile russo ha colpito giovedì sera nel Mar Nero una nave mercantile che trasportava grano diretta in Egitto.
Russia e Ucraina stanno lottando per avere la meglio in vista dell’arrivo dell’inverno quando freddo e la neve cristallizzeranno il lungo fronte meridionale. Con un occhio alle elezioni presidenziali negli Stati Uniti: con Trump o Harris alla Casa Bianca potrebbe davvero cambiare il sostengo militare all’Ucraina spingendo verso una difficile trattativa di pace.