Quanti soldi si spendono a persona per 10 giorni di vacanza

23.07.2024
Quanti soldi si spendono a persona per 10 giorni di vacanza
Quanti soldi si spendono a persona per 10 giorni di vacanza

Secondo una ricerca elaborata da Tecnè per conto di Federalberghi il comparto tiene, ma i viaggi sono sempre più brevi e spezzettati. La spesa pro capite è di 886euro, ma il 44,8% non parte (spesso perché manca la liquidità)  

Sì certo, la Grecia ha un mare niente male e l’Albania è in grande ascesa, ma secondo Federalberghi l’Italia resta decisamente la meta preferita dei nostri connazionali: 9 italiani su 10 faranno le proprie vacanze nel Belpaese spendendo 886 euro a persona per un soggiorno medio di 10,3 giorni. Nella stima sono compresi viaggio, vitto alloggio e divertimenti tenendo presente che il 27,3% del budget sarà destinato ai pasti, il 27,9% al pernottamento, il 20,4% alle spese di viaggio, il 10,4% allo shopping e il 14% agli extra. Una famiglia con due bambini dunque potrebbe cavarsela con circa 3.500 euro, forse qualcosa meno, in ogni caso una spesa di tutto rispetto ancorché comunque alla portata di molte tasche.

Vacanze più brevi, il 44,8% non parte (spesso perché mancano i soldi)  

Secondo la ricerca elaborata per conto della Federalberghi da Tecnè, le vacanze sono sempre più brevi, ma anche più frequenti: un terzo dei vacanzieri (33,1%) farà più di un periodo di vacanza oltre quello principale: 3,6 milioni faranno almeno un altro periodo di svago; altri 3,1 milioni ne faranno due e 1,7 milioni farà tre periodi di vacanza tra giugno e settembre, confermando la tendenza, già in atto da tempo, a dividere in più segmenti le ferie estive.  

Stando all’indagine saranno 36 milioni gli italiani che trascorreranno un periodo di vacanza fuori casa tra giugno e settembre, ma come viene evidenziato nella ricerca il 44,8% della popolazione resterà a casa. E il 54,3% di chi sceglie di non partire lo fa per mancanza di liquidità, il 27,3% per motivi di salute e il 20,1% per motivi familiari. Il 6,6% invece andrà in vacanza in un altro periodo.

In vacanza in auto, più di un italiano su 4 dorme a casa di amici o parenti 

Quanto alle tipologie di soggiorno, più di un italiano su quattro (28,5%) sceglie di trascorrere le vacanze a casa di parenti e amici, il 27,2% in hotel, un altro 12,8% in una casa di proprietà, il 6,9% in un B&B, il 5,6% opta per una casa in affitto, il 5,2% sceglie il residence, il 5,1% un villaggio turistico mentre il 3,7% il campeggio. Per spostarsi gli italiani si affidano per lo più la propria auto (il 56,0%) mentre il 31,4% viaggia in aereo e il 4,1% in nave. Sulla località in cui trascorrere le ferie i dubbi sono pochi: l’80,7% opta per il mare, mentre montagna, laghi e località termali contano solo per il 13,1% e un restante 3,3% scegie località d’arte e cultura.

Per il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, l’indagine dimostra che “malgrado il dissesto che i conflitti internazionali in atto potrebbero creare ai flussi turistici, a dispetto di tutto” il comparto del turismo “mostra una certa tenuta”. “Nove italiani su dieci – spiega – vogliono restare nel Belpaese. E per noi constatarlo è un bene. Ma si conferma anche la nuova tendenza, già in atto da tempo, a suddividere in più segmenti le ferie estive. Questo raccorciare i tempi consente paradossalmente di replicare la partenza spalmandola in periodi diversi, avendo così l’opportunità di visitare nuove località”.

Assoutenti: “I rincari pesano come un macigno”

Di tenore diverso il commento di Assoutenti secondo cui “i rincari del settore turistico pesano come un macigno sulle vacanze estive degli italiani, spingendo una fetta crescente di popolazione a rinunciare del tutto alle partenze e determinando un aumento della spesa complessiva per chi, invece, decide di regalarsi una villeggiatura tra giugno e settembre”. “La stangata che ha interessato prezzi e tariffe di tutto il comparto turistico, dai trasporti agli alloggi, passando per stabilimenti, ristoranti e servizi vari – dice il presidente Gabriele Melluso – da un lato porta un maggior numero di famiglie a rinunciare del tutto alle partenze, dall’altro modifica profondamente le abitudini degli italiani che, per far fronte ai rincari, abbandonano le vacanze lunghe concentrate ad agosto, preferendo pochi giorni fuori casa e scegliendo di spostarsi anche in mesi alternativi come giugno e settembre, quando le tariffe sono più basse”.

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