La possibile ascesa di Sanae Takaichi a primo ministro del Giappone
Sanae Takaichi è in corsa per diventare la prima donna a guidare il governo giapponese, in un contesto dove il maschilismo radicato ha portato a una rappresentanza femminile in Parlamento che supera leggermente il 15%. La decisione finale verrà presa fra un paio di settimane, quando i deputati saranno chiamati a votare per il nuovo primo ministro, riporta Attuale.
Nonostante l’alta probabilità della sua elezione, il percorso di Takaichi non è completamente garantito. Sebbene il Partito liberal-democratico (Pld) abbia storicamente dominato nella selezione dei premier, il recente declino elettorale ha portato il partito in minoranza nei due rami del Parlamento. Takaichi ha già manifestato l’intenzione di allargare la coalizione di governo in risposta a questa sfida.
La 64enne Takaichi, eletta per la prima volta nel 2003, è un’ammiratrice di Margaret Thatcher e ha una solida esperienza nei liberal-democratici dal 2006. Nota per le sue posizioni tradizionaliste, è contraria ai matrimoni tra persone dello stesso sesso e sostiene un’intransigenza nelle relazioni estere, in particolare verso la Cina e con un avvicinamento a Taiwan. Ha inoltre una forte connessione con il santuario di Yasukuni, un luogo controverso di commemorazione dei caduti della Seconda Guerra Mondiale, inclusi quelli accusati di crimini di guerra.
Altre donne politiche giapponesi, come Tomoko Tamura del Partito comunista, hanno una qualche rappresentanza, ma Takaichi è l’unica in corsa per la leadership del governo. Dopo aver vinto le elezioni interne contro Shinjiro Koizumi, esponente di una linea moderata, la neoleader ha dichiarato di voler lavorare incessantemente per ripristinare la fiducia nel Pld e riconquistare gli elettori delusi.
Takaichi dovrà affrontare la sfida di mantenere un equilibrio tra la sua retorica conservatrice e l’attrazione degli elettori moderati, mentre i partiti populisti di estrema destra guadagnano terreno. In un recente dibattito, ha utilizzato la frase «Japan is back», segnale di un tentativo di riaffermare il Giappone sulla scena globale.
Incredibile che in Giappone si parli di una donna come Takaichi come potenziale premier!!! Ma a volte penso: sarà davvero un cambiamento o solo la stessa storia maschilista ma con un volto diverso? La politica è così complessa… mah!