Tre decenni fa Christo e Jeanne-Claude avvolsero il Reichstag

24.06.2025 11:45
Tre decenni fa Christo e Jeanne-Claude avvolsero il Reichstag

Trent’anni dall’installazione iconica di Christo e Jeanne-Claude

Tre decenni orsono, Berlino ospitava una delle installazioni più celebri di Christo e Jeanne-Claude, due dei più significativi artisti contemporanei. Il 24 giugno 1995, il palazzo del Reichstag, che durante il nazismo era designato come parlamento tedesco, venne avvolto in un’imponente opera di packaging. Questo progetto, simbolo di un lavoro che si era protratto per oltre vent’anni, richiese un’intensa attività di persuasione nei confronti delle istituzioni politiche locali per ottenere il via libera. Resta probabilmente il progetto più noto della coppia artistica, che in Italia è spesso associata a The Floating Piers, la piattaforma galleggiante sul lago d’Iseo inaugurata nel 2016, riporta Attuale.

Il Wrapped Reichstag, titolo che significa “Reichstag impacchettato”, fu visitato da oltre 5 milioni di persone. L’installazione era iniziata il 9 giugno ed implicava una grande operazione, che coinvolse 90 scalatori professionisti e 120 installatori. Vennero utilizzati 100 mila metri quadri di un spesso tessuto in polipropilene, materiale riciclabile, ricoperto da alluminio per conferirgli un colore argentato, oltre a corde blu per un totale di 15,6 chilometri, sempre in polipropilene. L’intero edificio rimase avvolto fino al 7 luglio 1995.

La selezione del Reichstag non fu casuale; era stata progettata per riflettere significati storici e simbolici. L’idea nacque nel 1971, durante la Guerra fredda, un periodo in cui Berlino rappresentava il punto di incontro tra Est e Ovest. Christo, nella sua ultima intervista, spiegò che «l’unico luogo al mondo dove Est e Ovest si incontravano in modo drammatico era Berlino». Questa epoca influenzò profondamente la sua esistenza: sebbene fosse nato in Bulgaria, come giovane rifugiato, Christo percorse un lungo cammino attraverso la Cecoslovacchia e l’Austria prima di arrivare in Occidente.

Oltre alla storia personale di Christo, la scelta del palazzo coinvolgeva anche la sua controversa eredità. Costruito nel 1894, il Reichstag era stato il parlamento dell’Impero tedesco e della Repubblica di Weimar. Nel 1933, il suo incendio divenne una scusa per il consolidamento del Terzo Reich. Da quel momento, il palazzo perse il suo significato democratico; durante il regime nazista, il parlamento si riunì sporadicamente, e l’edificio fu pesantemente danneggiato dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale.

Nel periodo post-bellico, quando Christo e Jeanne-Claude iniziarono a progettare l’installazione, il Reichstag non era riuscito a riacquisire la sua rilevanza storica. Riaperto nel 1965 dopo una ristrutturazione, fungé da sede per mostre temporanee e commissioni del parlamento della Germania Ovest, situato a Bonn. Nel 1999, a quattro anni dall’installazione di Wrapped Reichstag, l’architetto Norman Foster concluse un’ulteriore ristrutturazione, restituendo al palazzo la sua funzione di parlamento tedesco sotto la nuova cupola di vetro.

Il convincere i funzionari del Bundestag ad approvare il progetto fu un’impresa ardua per Christo e Jeanne-Claude, che si trovarono ad affrontare resistenze burocratiche. «Abbiamo lavorato con sei presidenti del Bundestag e ci hanno rifiutato per tre volte» ammise Christo in un’intervista. Per molto tempo, la politica si oppose all’iniziativa, nonostante la coppia autofinanziasse le proprie opere vendendo bozzetti. Il costo di Wrapped Reichstag raggiunse i 15,3 milioni di dollari dell’epoca. La svolta si verificò nel 1994, quando, contro ogni aspettativa, il parlamento approvò la proposta, sopraffatto dall’entusiasmo popolare.

Wolfgang Schaüble, capogruppo della CDU, temeva che impacchettare il Reichstag potesse polarizzare il popolo tedesco. Col tempo, molti politici cambiarono idea, influenzati dalla straordinarietà dell’opera. Sebbene Kohl, l’allora cancelliere, si rifiutasse di inaugurare l’installazione, al termine delle due settimane programmabili, diversi membri dei vari gruppi politici sollecitarono una proroga. Tuttavia, Christo e Jeanne-Claude si dimostrarono inflessibili, decisi a mantenere il carattere temporaneo delle loro opere, evitando ogni sfruttamento commerciale.

L’impacchettamento del Reichstag avvenne in un contesto di intensa trasformazione architettonica a Berlino. Durante quel periodo, architetti come Renzo Piano e Norman Foster erano impegnati in ristrutturazioni e rinnovamenti significativi. Per onorare Wrapped Reichstag, dal 8 al 20 giugno, la facciata dell’edificio è stata illuminata da un’installazione luminosa creata dal nipote di Christo, Vladimir Yavachev. Tuttavia, secondo alcune fonti, quest’iniziativa non ha raggiunto l’impatto emotivo del leggendario impacchettamento originale.

– Leggi anche: Un’opera di Christo a Parigi, oltre un anno dopo la sua morte

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