Ci stupiamo oggi del caso Ferragnez, uno dei più grandi e potenti inganni social a cui abbiamo scelto di credere negli ultimi anni, ma le menzogne online, la finta beneficenza, le apparenti vite perfette degli influencer esistono fin dagli esordi dei social anche se forse ce ne siamo dimenticati.
E in una contemporaneità che non fa altro che bombardarci di fake news, di scandali, di reputazioni che crollano a favor di gossip e di soldi facili, ecco che arriva Netflix a mettere il coltello nella piaga lanciando Apple Cider Vinegar, una nuova serie potente, controversa e interessantissima. Su quale argomento? Sulle fake news, sulla finta beneficenza, sul potere e la pericolosità degli influencer ribadendo quanto, a volte, crediamo a tutto ciò che ci viene posto davanti agli occhi senza minimamente porci il dubbio se ciò che stiamo vedendo sia vero o no.
Netflix fa tutto ciò con una serie che raconta la storia vera dell’australiana Belle Gibson, una truffatrice, un’influencer, una manipolatrice che ha ingannato milioni di persone fingendo di avere un cancro terminale e fondando la sua fortuna imprenditoriale proprio su questa menzogna. Un tempismo, quello di Netflix, che sembra studiato a tavolino ma che, questa volta, è frutto di una pura casualità.
Dal 6 febbraio trovate sulla piattaforma di streaming un titolo che apparentemente non vi dirà nulla, ma fidatevi perché la miniserie di sei episodi Apple Cider Vinegar è pronta a incollarvi letteralmente allo schermo. Come mai? Perché racconta con una potenza narrativa impressionane la storia vera di un’influencer truffatruce ambientata nei primi anni 2000.
I motivi per cui Apple Cider Vinegar diventerà la vostra nuova ossessione
I motivi per cui dovreste vedere questa serie sono molteplici, ma iniziamo con il primo. Apple Cider Vinegar è un racconto di un’attualità impressionante pur essendo ambientato più di vent’anni fa. Vi stupirete nel constatare quanto crediamo di essere diventati immuni alla potenza psicologica dei social e degli influencer quando, in realtà, ne siamo più che mai soggiogati.
Ma oltre alla riflessione sulla manipolazione psicologica dei social network e al discorso più legato alla medicina sulle cure alternative di malattie gravi come il cancro, il bello di Apple Cider Vinegar sta nella modalità con cui la storia viene raccontata e in un cast che sa davvero fare la differenza. Con una sceneggiatura brillante e originale e una regia che sa sempre come stupire e ammaliare lo spettatore, questa serie cattura cuore e mente come pochi titoli Netflix sono in grado di fare.
Forte di una struttura di racconto arguta ed efficace che svela personalità e storie mano a mano, dotata di interessantissime rotture di quarta parete e di ottime performance dei suoi protagonisti, in primis di Kaitlyn Dever (The last of us) che veste brillantemente i panni di Belle Gibson, questa serie riesce a entrare sottopelle già solo dopo il primo episodio diventando più una necessità che un momento di svago.
Apple Cider Vinegar è un titolo potente, spavaldo, temerario che farà molto parlare di sé. E non solo riesce a intrattenere ma diventa educativo per un pubblico di qualsiasi età. Non spaventatevi dal fatto che questa serie affronta temi delicati e tristi come la malattia perché lo fa con un tono così brillante da rendere la visione intensa ma allo stesso tempo ritmata e leggera.
Netflix, con la serie sulla storia vera di Belle Gibson, ci fa aprire gli occhi su tantissimi temi della nostra contemporaneità e ci ricorda sotto forma di serie tv che, a volte, è meglio spegnere il cellulare e guardare chi e cosa abbiamo davanti agli occhi che è molto più reale di una storia o un post su Instagram.