Ucraina, accuse di corruzione contro il governo: coinvolti otto funzionari legati a Zelensky

06.12.2025 13:45
Ucraina, accuse di corruzione contro il governo: coinvolti otto funzionari legati a Zelensky

Scandalo di corruzione coinvolge Energoatom e mette in crisi il governo ucraino

Un importante scandalo di corruzione ha colpito l’Ucraina, coinvolgendo otto persone, incluse figure chiave vicine al presidente Volodymyr Zelensky. Le accuse si riferiscono a un presunto schema di corruzione all’interno di Energoatom, l’azienda statale di energia nucleare. Questa inchiesta pone Zelensky di fronte a una grave crisi, in quanto ha già adottato misure per limitare i danni e rassicurare l’opinione pubblica, oltre ai governi stranieri, sul serio impegno dell’Ucraina nella lotta contro la corruzione, riporta Attuale.

Il governo ucraino ha tentato di distanziarsi dai coinvolti, ma un’inchiesta del New York Times ha rivelato che il governo stesso ha indebolito deliberatamente i meccanismi anti-corruzione, in particolare per quanto riguarda l’efficacia dei consigli di amministrazione, responsabili della supervisione delle aziende pubbliche.

Prima dell’invasione russa del 2022, finanziatori esteri avevano già sollecitato una supervisione delle aziende statali, auspicando l’istituzione di consigli di amministrazione composti da esperti indipendenti. La corruzione rimane un problema radicato in Ucraina, e molti donatori chiedevano che tali consigli fossero rinforzati per prevenire l’uso improprio dei fondi pubblici.

I consigli di amministrazione hanno ampi poteri di monitoraggio e devono generalmente includere una maggioranza di membri internazionali, in grado di contrastare eventuali abusi da parte dei rappresentanti ucraini. Tuttavia, dopo lo scandalo, il governo ha accusato il consiglio di Energoatom di non aver fatto il proprio dovere e di aver permesso la proliferazione della corruzione.

Secondo l’inchiesta del New York Times, è emerso che, durante un lungo periodo, il governo non ha nominato membri del consiglio, lasciando così Energoatom senza controllo esterno. Durante questo tempo, uno degli esperti internazionali ha rassegnato le dimissioni, lamentando una gestione inadeguata dell’azienda. La struttura interna del consiglio, ora ridotto a quattro membri internazionali e quattro rappresentanti governativi, ha reso difficile l’efficace sorveglianza.

In aggiunta, si sostiene che alcuni posti rimangano vacanti deliberatamente, impedendo al consiglio di esercitare la sua funzione di controllo. L’inchiesta ha coinvolto testimonianze di funzionari ucraini e stranieri che hanno convalidato queste affermazioni. Oltre a Energoatom, il governo ha interferito anche con le operazioni di altre aziende statali importanti, come Ukrenergo e l’Agenzia per gli appalti della Difesa (DPA).

In particolare, il ministero dell’Energia ha cercato di esercitare pressioni sul consiglio di Ukrenergo, impedendo l’approvazione di nuovi membri che avrebbero potuto contrastare l’influenza governativa. Herman Halushchenko, ex ministro dell’Energia, è attualmente indagato nel caso di Energoatom e ha subito cambiamenti nel suo ruolo, ma continua a sollevare preoccupazioni riguardo alla corruzione.

Maryna Bezrukova, ex direttrice della DPA, ha evidenziato le difficoltà incontrate dall’agenzia, spesso priva di un consiglio operativo, aumentando la sua vulnerabilità alle pressioni del ministero. La Bezrukova ha affermato che i consigli di amministrazione sono un “meccanismo di facciata” e non svolgono realmente il loro ruolo di prevenzione della corruzione.

Secondo le valutazioni del New York Times, diversi funzionari e rappresentanti di governi occidentali sono consapevoli delle problematiche di corruzione in Ucraina, ma non possono fermare i finanziamenti essenziali per la sopravvivenza del paese, impegnato nella difesa contro l’aggressione russa. Cristian Syse, inviato speciale della Norvegia in Ucraina, ha dichiarato che è necessario “accettare il rischio”, poiché l’Ucraina “sta difendendo l’Europa dagli attacchi russi”.

Finora, Zelensky non ha commentato direttamente l’indagine. Un suo collaboratore ha precisato che le decisioni in merito ai consigli di amministrazione non rientrano nelle competenze presidenziali. Questo momento rappresenta una delle sfide più gravi dall’inizio della guerra, con l’esercito russo che avanza e il rischio di un collasso finanziario che incombe sul paese.

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