Lo scambio di battute tra il leghista e l’Alto rappresentante per la Politica Estera dell’Ue, Kaja Kallas: “La guerra in Ucraina finirà quando Mosca si ritirerà”
La guerra in Ucraina finirà soltanto quando la Russia ritirerà le sue truppe come fece in Afghanistan nel 1989, e se adesso a causa del conflitto i prezzi dell’energia sono più alti, dobbiamo accettarlo come un sacrificio minore da fare. È, in sintesi, la risposta che ha dato la futura Alto rappresentante per la Politica Estera dell’Ue, Kaja Kallas, in risposta a una domanda sul tema del generale Roberto Vannacci.
La richiesta di Vannacci
I due hanno avuto uno scambio di battute durante le audizioni al Parlamento europeo per la conferma dei candidati a far parte del nuovo collegio di Ursula von der Leyen. “Mario Draghi, il guru di questa nuova Commissione, nel suo report ha detto che la crescita ridotta e la perdita di produttività dell’Unione europea è dovuta a tre fondamentali cause esterne”, tra cui “la perdita del più grande fornitore di energia dell’Ue, ovvero la Russia”, ha esordito l’eurodeputato della Lega.
Vannacci ha poi chiesto a Kallas cosa intende fare “per recuperare il più grande fornitore di energia dell’Unione europea, ovvero la Russia”, e più in generale per “appianare le tensioni internazionali e quindi porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina”.
La risposta
La guerra in Ucraina ”finirà quando La Russia si renderà conto di aver fatto un errore, come in Afghanistan, e ritirerà le truppe perché si renderà conto che non può vincere”, ha risposto Kallas. “Se sosteniamo l’Ucraina e mostriamo davvero la nostra determinazione nel sostenerla, allora la Russia si renderà conto di aver commesso un errore e di non potere vincere questa guerra”, ha aggiunto l’ex premier estone.
Per quanto riguarda i costi dell’energia più alti, Kallas ha affermato che è più conveniente “se facciamo questo sforzo a breve termine che è doloroso per tutti”, perché altrimenti “alla fine pagheremmo di più” che se non lo facessimo.