Vietata la vendita delle ‘puff’ per ragioni di salute e anche ambientali, Bruxelles chiede alla Commissione una normativa che riguardi l’intera Unione
Il Belgio è il primo Paese dell’Unione europea a dire addio alle sigarette elettroniche usa e getta. La stretta entrerà in vigore dal primo gennaio 2025 e include anche un divieto di fumo in numerosi spazi pubblici, come impianti sportivi, zoo, parchi giochi e aree vicine a scuole e ospedali. Si tratta di un provvedimento necessario per “motivi sanitari e ambientali”, ha spiegato il ministro della Salute, Frank Vandenbroucke.
I ‘puff’
Sebbene i ‘puff’ siano percepiti come un prodotto divertente, con le loro confezioni colorate e i loro sapori dolci, sono accusati di essere una porta d’accesso al tabacco tradizionale. Inoltre, il loro basso costo (5-6 euro per un modello usa e getta) e la loro discrezione incoraggiano i giovani a usarli senza essere a conoscenza spesso del loro contenuto di nicotina, il che può portare alla dipendenza. Secondo Nora Mélard, portavoce dell’Alliance for a Smoke-Free Society, “alcuni giovani si svegliano addirittura di notte per usare il loro puff”.
Il governo belga ha reagito rapidamente all’arrivo di questi prodotti nel 2019 e ha presentato un primo regolamento nel 2021 alla Commissione europea, che ha dato il via libera lo scorso marzo. Oltre ai rischi per la salute, le autorità segnalano un grave problema ambientale: i puff usa e getta generano rifiuti di plastica e batterie al litio, che spesso vengono gettate dopo pochi giorni di utilizzo. Un modello ricaricabile, invece, può durare diversi mesi.
Divieto Ue
Il ministro Vandenbroucke ha spiegato che il Paese vorrebbe che gli altri Paesi dell’Ue seguissero l’esempio del Belgio. “Stiamo chiedendo alla Commissione europea di farsi avanti ora con nuove iniziative per aggiornare e modernizzare la legislazione sul tabacco”, ha affermato. A giugno 12 Stati membri, tra cui Francia e Germania, hanno alzato la voce chiedendo riforme sul fumo e puntando il dito contro i ritardi accumulati dalla dall’esecutivo comunitario.
La squadra di Ursula von der Leyen, nel frattempo, ha presentato una raccomandazione non vincolante, approvata nelle scorse settimane dai Ventisette, che punta a creare ambienti sempre più liberi dal fumo, riducendo la popolazione dei fumatori nell’Unione dall’attuale 25% circa a meno del 5% entro il 2040.
Seppure la decisione resti nelle mani dei governi nazionali, il testo messo a punto da Bruxelles chiede di attuare una stretta al fumo all’aperto, con divieti in prossimità a esercizi commerciali, fermate dei mezzi pubblici, aree esterne dei luoghi di lavoro e, in alcuni casi, di ristoranti e bar, per abbassare il rischio di esposizione al fumo passivo. Le misure, parte del più ampio piano Ue della lotta contro il cancro, riguardano anche le sigarette elettroniche e i dispositivi a tabacco riscaldato.