Adolescenti depressi e ansiosi. La dipendenza dai social allarma l’Oms

26.09.2024
Adolescenti depressi e ansiosi. La dipendenza dai social allarma l'Oms
Adolescenti depressi e ansiosi. La dipendenza dai social allarma l'Oms

L’Organizzazione mondiale della sanità avverte che gran parte dei giovani mostra segni di uso problematico degli smartphone, un uso che ha conseguenze gravi sulla loro salute mentale

Igiovani europei sono sempre più dipendenti dagli smartphone e dai social network, di cui fanno un uso compulsivo, con conseguenze gravi sulla loro salute mentale. Lo sostiene uno studio dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) secondo cui la percentuale degli adolescenti che sviluppano una relazione non sana con i social network è in grave aumento, e questo porta allo sviluppo di sintomi associabili a quelli della depressione, dell’ansia e in generale della dipendenza.

I dati

I giovani “devono dominare i social network, non esserne dominati”, avverte la dottoressa Natasha Azzopardi-Muscat, membro del comitato esecutivo europeo dell’Oms. L’esperta, assieme ad altri colleghi, ha contribuito alla stesura del rapporto intitolato “Un focus sull’uso dei social media e del gaming da parte degli adolescenti in Europa, Asia centrale e Canada” pubblicato ieri (25 settembre). Il report mette in luce le sfide principali che la società deve affrontare di fronte ad una popolazione giovanile sempre più esposta al rischio di sviluppare una dipendenza.

Secondo lo studio nel 2022, l’11% degli adolescenti (13% delle ragazze e 9% dei ragazzi) ha mostrato segni di uso problematico dei social network, rispetto al 7% di quattro anni prima, secondo i dati ottenuti dall’analisi su 280mila giovani di 11, 13 e 15 anni di 44 Paesi in Europa, Asia centrale e Canada. Sicuramente, il Covid e il confinamento in casa hanno contribuito all’incremento dell’uso sia dei social sia dei giochi digitali con le rispettive conseguenze.

Ciò che il rapporto evidenzia è che molti adolescenti mostrano sintomi simili a quelli della dipendenza: incapacità di controllarne l’uso eccessivo, sentimenti di repulsione verso altre attività il che porta a conseguenze negative nella vita quotidiana. Il fenomeno è più diffuso tra gli adolescenti rumeni di età compresa tra i 13 e i 15 anni e meno diffuso tra gli olandesi della stessa età.

“Abbiamo bisogno di un’azione immediata e sostenuta per aiutare gli adolescenti a interrompere l’uso potenzialmente dannoso dei social media, che ha dimostrato di portare a depressione, bullismo, ansia e scarso rendimento scolastico”, ha dichiarato il direttore dell’Oms per l’Europa Hans Kluge in un comunicato.

I videogiochi

Anche il gaming preoccupa gli esperti. Sempre più giovani passano intere ore davanti allo schermo a giocare, collegati in linea con altri amici o sconosciuti. Sempre secondo l’agenzia dell’Onu, il 22% degli adolescenti dedica almeno quattro ore al giorno a questa attività che crea problematiche al 16% dei ragazzi e al 7% delle ragazze.

“È essenziale adottare misure per proteggere i giovani, in modo che possano navigare nel paesaggio digitale in modo sicuro e siano in grado di fare scelte informate sulle loro attività online, massimizzando i benefici e minimizzando i rischi per il loro benessere mentale e sociale”, afferma sempre la dottoressa Azzopardi-Muscat.

La raccomandazione L’Oms raccomanda quindi alle autorità nazionali di implementare nuove misure educative al fine di consentire ai giovani di entrare nel mondo digitale in modo sicuro. “Continuare ad interrogarsi e a studiare il fenomeno è estremamente importante per sviluppare infrastrutture educative, sanitarie e sociali in grado di soddisfare le esigenze di una nuova generazione digitale” si legge nelle conclusioni del rapporto dell’Oms. Non dobbiamo dimenticare che comportamenti salutari acquisiti in tenera età creano basi solide per un certo grado di benessere da adulti.

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