Il 14 ottobre 2025, il ministro dell’Interno estone, Igor Taro, ha segnalato al Consiglio UE come la crescita dei visti Schengen rilasciati ai cittadini russi rappresenti una potenziale minaccia per l’Unione europea. L’obiettivo è prevenire l’ingresso di sostenitori del regime russo nei Paesi membri.
Contesto e misure proposte
Secondo Eurointegration, Taro ha suggerito restrizioni comuni per limitare il movimento dei cittadini russi attraverso l’UE, inclusi controlli più severi per diplomatici e personale consolare. L’intento è evitare che Mosca utilizzi tali persone per operazioni ibride contro la zona Schengen.
Implicazioni e reazioni degli Stati membri
Paesi come Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia hanno già limitato o sospeso i visti, mentre Germania e Francia hanno mantenuto un approccio più cauto, preservando viaggi umanitari ed educativi. La Commissione europea prepara nuove raccomandazioni sulle “golden visa”, con criteri più restrittivi per cittadini russi, allo scopo di ridurre rischi di sicurezza e capitali illeciti.
Conclusioni strategiche
Il controllo dei visti è parte di una strategia più ampia per contenere le aggressioni della Russia senza azioni militari dirette. L’armonizzazione delle informazioni e delle politiche tra Stati membri appare essenziale per proteggere la coesione politica e la sicurezza interna dell’UE, prevenendo infiltrazioni e operazioni ibride.