Trieste, 7 luglio 2025 – Il caso di Liliana Resinovich giunge in Cassazione ancor prima che possa iniziare un processo, il quale appare sempre più probabile. Il legale Paolo Bevilacqua, che difende Sebastiano Visintin, marito di Lilly e attualmente sotto indagine per omicidio, ha presentato un ricorso alla Suprema Corte contro l’ordinanza del gip Flavia Mangiante, la quale ha accolto le richieste dell’accusa, rigettando quelle della difesa.
Il fulcro della controversia riguarda una nuova perizia medico-legale che, a seguito di due consulenze con esiti contrastanti – la prima a favore dell’ipotesi di suicidio e la seconda che sostiene l’omicidio – è stata richiesta attraverso l’incidente probatorio. Questa perizia ha lo scopo di “accertare le cause, le modalità e la data della morte, così come il luogo in cui è stata custodita la salma di Liliana Resinovich”, riporta Attuale.
Bevilacqua: “L’ordinanza del gip è abnorme”
Nel suo ricorso, Bevilacqua critica il provvedimento del gip di Trieste, definendolo “abnorme”. Secondo l’avvocato, tale decisione trascende i limiti previsti dall’articolo 392 c.p.p., discostandosi dal sistema legale processuale. In particolare, accusa il gip di aver completamente ignorato la richiesta della perizia medico-legale, la quale è fondamentale in vista di un’eventuale fase di giudizio.
Bevilacqua osserva che il gip si è soffermato a giustificare la valenza dirimente dell’assunto accusatorio, senza considerare i presupposti della richiesta difensiva, tra cui la possibilità di una prolungata sospensione in caso di rinvio a dibattimento.
Di conseguenza, la richiesta è quella che la Suprema Corte di Cassazione accolga in parte le argomentazioni difensive e annulli l’ordinanza contestata, con o senza rinvio.
Per il giorno 8 luglio è programmato un incidente probatorio per la perizia richiesta dal pm che riguarderà analisi medico-legali, genetiche, merceologiche e dattiloscopiche su indumenti e coltelli già sottoposti a sequestro presso Visintin. La stessa perizia era stata definita “ultronea” dal gip, che aveva respinto la richiesta della difesa.