Delitto di Garlasco, domani incidente probatorio: chi è il nuovo esperto scelto dalla difesa di Andrea Sempio

16.06.2025 12:56
Delitto di Garlasco, domani incidente probatorio: chi è il nuovo esperto scelto dalla difesa di Andrea Sempio

Nuove Sviluppi nel Caso di Omicidio di Chiara Poggi

L’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007, si riapre nuovamente, portando a un incremento delle indagini. È stato nominato un nuovo dattiloscopista che supporterà l’ex comandante del Ris, Luciano Garofano, nella difesa di Andrea Sempio, ora indagato nella questione. Questo caso già archiviato nel 2017 e di fatto anche nel 2020, vede ora un nuovo coinvolgimento di un amico del fratello della vittima, il che riaccende l’interesse pubblico e mediatico per una vicenda che ha segnato profondamente la comunità, riporta Attuale.

Il Ruolo di Luigi Bisogno

Il nuovo esperto coinvolto è Luigi Bisogno, un ex ispettore capo della Polizia di Stato, in pensione dal 2010, con un’esperienza di quasi 25 anni nell’analisi di impronte e scene del crimine presso il Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica di Napoli. I legali di Sempio, Massimo Lovati e Angela Taccia, hanno richiesto la sua nomina per le indagini, che includeranno anche analisi genetiche che cominceranno nei prossimi giorni.

I periti incaricati dal Gip includono anche la geneticista Denise Albani e il dattiloscopista Domenico Marchigiani, della polizia scientifica di Milano, in un processo che promette di portare a importanti scoperte e potenzialmente chiarire dettagli cruciali sul caso.

Strategie della Difesa

La difesa di Sempio ha già dichiarato la propria intenzione di utilizzare un dattiloscopista, nonostante l’incidente probatorio non si concentri solo sull’analisi delle impronte. Anzi, il contributo di esperti in questo settore è ritenuto fondamentale da parte di tutte le parti coinvolte, compresa la giudice.

Indagini Genetiche e Comparazione

Uno degli aspetti chiave delle indagini riguarderà la ricerca e la possibile comparazione di profili genetici su 35 “para-adesivi” che contengono 58 impronte raccolte all’epoca del crimine. L’apertura di queste fascette sarà cruciale per verificare lo stato di conservazione nel tempo e dovrà avvalersi anche del supporto del dattiloscopista. Inoltre, si prevede che il consulente lavorerà anche indipendentemente dall’incidente probatorio per fornire un’analisi sulle impronte, inclusa quella ormai nota come traccia 33, rinvenuta 18 anni fa sul muro delle scale dove fu trovato il corpo di Chiara.

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