Tragedia a Pianello Vallesina: donna trovata assassinata, marito principale sospettato
MONTE ROBERTO (Ancona) La frazione di Pianello Vallesina è stata scossa da un tragico evento che appare come una tragedia annunciata. Sadjide Muslija, 49enne di origini macedoni, è stata trovata assassinata nel suo letto ieri, poco prima delle 13. Il principale indiziato è il marito, Nazif Muslija, 50enne, che ha precedenti per maltrattamenti e risulta scomparso dalla mattina; il suo telefono è spento e le ricerche si estendono oltre i confini regionali, riporta Attuale.
L’innesco delle indagini è stata l’assenza ingiustificata di Sadjide dal lavoro, segnalata dal datore di lavoro e da una collega. I carabinieri della stazione di Moie di Maiolati Spontini, arrivati sul posto, hanno trovato la porta chiusa a chiave e per entrare sono stati costretti a sfondarla. All’interno, si sono imbattuti in una scena agghiacciante: la donna presentava evidenti segni di violenza, con il viso sfigurato e coperto di sangue, e il personale sanitario non ha potuto far altro che constatarne il decesso. Le indagini scientifiche si sono protratte fino a tarda sera, alla ricerca dell’arma del delitto, che potrebbe essere un bastone. L’orario della morte è ancora in fase di accertamento, ma un operatore ecologico ha riferito di averla vista gettare la spazzatura intorno alle 9 di ieri mattina.
Nazif Muslija era già noto alle forze dell’ordine per la sua aggressività verso la moglie. La coppia, genitori di un ragazzo di 26 anni residente in Svizzera, si era rappacificata solo alcune settimane fa. La relazione era segnata da un’escalation di violenze documentate dalle cronache, risalenti all’11 aprile, quando un sospetto di tradimento aveva scatenato una furia cieca che lo aveva portato ad attaccare Sadjide con un’ascia, distruggendo anche il suo telefono. Secondo la denuncia della vittima, le violenze andavano avanti da almeno due anni, caratterizzandosi per un controllo opprimente.
In precedenti occasioni, Nazif aveva utilizzato un’ascia per danneggiare l’auto con Sadjide all’interno e aveva pure distrutto il telefono della moglie. Aprile scorso, era stato arrestato per maltrattamenti e lesioni, ma a luglio aveva patteggiato una pena di un anno e dieci mesi, con la pena sospesa a condizione di partecipare a un corso per uomini maltrattanti. Tuttavia, “non c’era posto nell’associazione indicata per il percorso”, ha spiegato l’avvocato Antonio Gagliardi. In attesa di un posto, Nazif aveva iniziato un percorso con uno psicologo. Secondo quanto riferito, si era recato dall’esperto due o tre volte. Lunedì, si era presentato all’ufficio Uepe per parlare con le assistenti sociali e il programma stabilito dal tribunale avrebbe dovuto iniziare nella prossima primavera. Il legale aveva comunque sollecitato affinché non trascorresse troppo tempo, altrimenti il percorso rischiava di perdere efficacia. Il figlio della coppia ha commentato: “Me lo aspettavo”, dopo aver ricevuto notizia della morte della madre.
Dopo una separazione forzata, durante la quale Nazif era stato trasferito in carcere per permettere a Sadjide di tornare a casa, la donna aveva deciso di perdonare il marito, ritirando le pratiche di separazione, nella speranza che lui fosse cambiato. Questo gesto ha riaperto le porte al suo aggressore, riabilitando una relazione segnata da anni di terrore e violenza, mentre le indagini proseguono per catturare l’assassino, ancora ricercato dalle autorità.