Putin esulta: «Avanziamo su tutto il fronte». Blinken: «Decide Kiev se colpire in Russia con le armi Usa»
Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente cinese Xi Jinping, in occasione della visita del leader russo a Pechino, hanno adottato una dichiarazione congiunta «sull’approfondimento delle relazioni di partenariato globale e di interazione strategica». Xi, durante la confernza stampa congiunta, ha sottolineato che “Cina e Russia ritengono che il modo corretto per risolvere la crisi in Ucraina sia una soluzione politica».
Il fronte di Kharkiv
Intanto continua a peggiorare la situazione della resistenza ucraina a Kharkiv. Volodymyr Zelensky ha cancellato il suo tour in Spagna, Portogallo e Belgio a causa degli scontri a nordest mentre Putin esulta per i risultati delle truppe al fronte. Kiev continua a combattere e ha annunciato l’invio di ulteriori rinforzi, mentre proseguono le evacuazioni di civili: oltre 8mila, dall’apertura di questo nuovo fronte nordorientale.
Ma se ora è il nord a preoccupare maggiormente il governo di Volodymyr Zelensky, non va meglio in altre aree del fronte. A sud, Mosca ha rivendicato la cattura dell’insediamento di Robotyne, luogo simbolico perché parte delle rare conquiste ucraine durante la controffensiva dell’estate 2023. Ma Kiev nega mentre gli esperti sono sempre più convinti che a differenza di due anni fa – quando l’obiettivo di Putin era penetrare il più possibile in territorio ucraino – oggi lo zar voglia ottenere successi sul terreno per poter avere una posizione più vantaggiosa in un futuro tavolo di negoziato.
Per scongiurare questo scenario, Zelensky ha bisogno di armi e munizioni più che mai. A Kiev, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha annunciato nuovi finanziamenti militari per due miliardi di dollari, dopo aver assicurato che l’America sta «velocizzando» le consegne di «munizioni, veicoli corazzati, missili e difese aeree» come i sistemi Patriot. E per quanto riguarda l’uso che ne farà Kiev, «non abbiamo incoraggiato o consentito attacchi al di fuori dell’Ucraina, ma alla fine è Kiev che deve prendere decisioni da sola su come condurre questa guerra», ha affermato il capo della diplomazia Usa, in quella che è stata interpretata come una prima – seppur velata – apertura di Washington all’uso delle sue armi in territorio russo.