Contributi rilevanti da istituti di credito e assicurazioni per finanziare parte delle misure della nuova legge di bilancio. Tajani: “Gli extraprofitti non esistono, è un concetto demagogico”. Meloni: “I soldi saranno destinati alla sanità, noi più coraggiosi della sinistra”
Una tassa vera e propria sugli extraprofitti, dopo che, negli scorsi anni, le banche hanno potuto registrare ingenti guadagni in seguito all’innalzamento dei tassi di interesse. Oppure un contributo sotto forma di anticipo di alcune imposte dovute? Andrà fatta chiarezza sui dettagli, che poi tanto “dettagli” non sono. Fatto sta che quella sulle banche è forse la partita più delicata di questa manovra economica. Nelle scorse ore il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla manovra: la legge di bilancio sarà pari a circa 30 miliardi di euro nel 2025, più 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027. E per finanziare parte delle misure previste, fondi freschi alla legge di bilancio arriveranno da un contributo da parte degli istituti bancari più grandi, e anche dalle assicurazioni. Si parla di 3,5 miliardi di euro.
Dalle banche e dalle assicurazioni 3,5 miliardi di euro
Lo ha confermato il ministero dell’Economia e delle Finanze, dopo il Consiglio dei ministri di martedì 15 ottobre: “Tra le altre coperture rilevanti, ci sono contributi del settore bancario e assicurativo”. Contributi sì, ma di che tipo? Da parte bancaria si confida che non ci sarà un intervento né sull’Ires (l’imposta sui redditi delle società), né sull’Irap (l’imposta sui redditi delle società), ma un contributo sotto forma di anticipo sulle cosiddette imposte differite attive (Dta) e sulle stock option (strumenti di incentivazione che vengono solitamente concessi al top management e ai membri del consiglio di amministrazione di un’azienda oppure a dipendenti). Al momento, si ipotizza anche un intervento per i fondi utilizzati per rafforzare il patrimonio bancario.
La cifra, in ogni caso, è stata confermata dal vicepremier Matteo Salvini. “Previsti in manovra economica 3,5 miliardi da banche e assicurazioni da investire in Sanità, come la Lega ha sempre auspicato. Bene così”, ha scritto sui social network il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Tajani: “Non è una tassa sugli extraprofitti”
Sui contributi all’economia che il governo ha chiesto alle banche si è espresso anche il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, precisando la loro natura. “Non ci sarà nessuna tassa, gli extraprofitti non esistono, è un concetto demagogico, che piace ai regimi dittatoriali, può piacere a Maduro o all’Unione sovietica – ha detto Tajani -. Ci sarà un accordo con gli istituti di credito per trovare una soluzione che permetta di avere liquidità allo Stato, ma non è una tassa ma il frutto di un accordo, una cosa concordata, come abbiamo sempre sollecitato e preteso noi di Forza Italia, che fa il bene della nostra economia, fa entrare soldi nel bilancio, ma non spaventa i mercati e non crea problemi alle piccole banche, alle banche di credito cooperativo e alle banche popolari. È un’operazione fatta con il buon senso”, ha concluso il vicepremier di Forza Italia.
Cosa ha detto Giorgia Meloni sulle banche
Sia prima che dopo il Consiglio dei ministri, sul contributo si è soffermata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Prima ha parlato alla Camera, in sede di replica nel dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo, rispondendo al leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni. “Al collega Fratoianni, che parlava di banche ed extraprofitti, dico che vedremo con la legge di bilancio. Potrebbe scoprire che questo governo ha avuto più coraggio di quello che ha avuto la sinistra quando era al governo”, ha detto Meloni.
E dopo il Cdm la premier è tornata sull’argomento sui social: “Rendiamo strutturale il taglio delle tasse sui lavoratori, e 3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni saranno destinati alla Sanità e ai più fragili per garantire servizi migliori e più vicini alle esigenze di tutti. Con questo governo – ha aggiunto – l’Italia guarda al futuro con una legge di bilancio che mette al primo posto il lavoro e il benessere degli italiani”.