I sommergibili imbottiti di cocaina: sequestro record di 225 tonnellate

28.11.2024
I sommergibili imbottiti di cocaina: sequestro record di 225 tonnellate
I sommergibili imbottiti di cocaina: sequestro record di 225 tonnellate

I narcotrafficanti sfruttano questi mezzi per sfuggire ai controlli nei porti e spedire quantità maggiori verso l’Australia. Lì un chilo di polvere bianca vale fino a 240mila euro

Facevano viaggiare la droga con dei sommergibili. La merce partiva dalla Colombia e arrivava fino all’Australia. Il traffico di stupefacenti è stato scoperto nel corso di una vasta operazione condotta dalle autorità colombiane in collaborazione con decine di altri Paesi. Le indagini hanno permesso di sequestrare 225 tonnellate di cocaina nell’arco di sei settimane. Si tratta di un record mondiale per una singola operazione antidroga.

Una parte del carico si trovava proprio sul “sottomarino dei Narcos”. Questi semisommergibili risultano quasi invisibili e vengono utilizzati sempre di più dai cartelli della droga per sfuggire ai controlli nei porti e trasportare carichi più ingenti di polvere bianca. 

Gli arresti dell’operazione Orion

Nel corso dell’operazione Orion, le forze dell’ordine e le organizzazioni di 62 Stati hanno fermato sei imbarcazioni semisommergibili piene di cocaina. In totale la droga confiscata è pari a 1.400 tonnellate, di cui oltre mille tonnellate solo di marijuana. Sono finite in manette oltre 400 persone nell’arco di 45 giorni. Connesse al traffico di droga c’erano anche spedizioni illegali di armi e  traffico di migranti. È il sequestro di cocaina però che ha inferto il colpo più duro ai cartelli latinoamericani. “Si tratta di una fetta importante del traffico di cocaina, anche se si considerano le grandi quantità di droga che escono dalla regione”, ha affermato il capitano Manuel Rodríguez, direttore dell’unità antidroga della marina colombiana. “Questo impedirà migliaia di morti per overdose e che 8,5 miliardi di dollari raggiungano i cartelli, il che creerà sicuramente un buco nei profitti di queste organizzazioni criminali”, ha aggiunto.

La collaborazione tra 62 Paesi contro il narcotraffico

Secondo le stime delle Nazioni Unite, ogni anno nel mondo vengono prodotte 2.700 tonnellate di cocaina. Finora la cifra più alta di sequestri annuali è stata registrata nel 2022 in Colombia con 671 tonnellate confiscate. La marina colombiana ha attribuito questo successo storico alla cooperazione tra 62 Paesi e il coinvolgimento di istituzioni accademiche come il Royal United Services Institute, un think tank britannico che studia come i cartelli colombiani e messicani contrabbandano la droga senza essere scoperti. Le spedizioni illegali sono state intercettate grazie ad aerei, elicotteri e fregate messe a disposizione dalle nazioni partner. L’aspetto davvero fondamentale è stata la condivisione delle informazioni di intelligence. 

I narco-sottomarini colombiani 

Una delle più grandi scoperte è stata l’intercettazione di sei semi-sommergibili carichi di cocaina, che ha permesso di scoprire una nuova rotta utilizzata per spedire quantità senza precedenti di droga in Australia, ha affermato Rodríguez. Spesso etichettati come “narco-sottomarini”, la maggior parte di queste imbarcazioni lunghe dai 10 ai 25 metri sono posizionate basse sull’acqua, tanto da essere appena visibili mentre solcano l’oceano con a bordo fino a 10 tonnellate di cocaina.

Uno dei semisommergibili era diretto in Australia. Salpato da Tumaco, una città portuale sulla costa pacifica della Colombia, è stato intercettato a sud-ovest di Clipperton Island, una minuscola barriera corallina francese disabitata nel Pacifico. A bordo c’erano cinque tonnellate di polvere bianca e cinque persone, che sono state fermate. “Questa è una nuova rotta che hanno aperto per i semi-sommergibili. La nave è stata trovata nel bel mezzo del nulla, a circa 3mila miglia [4.800 km] dalla costa colombiana, diretta verso l’Australia e la Nuova Zelanda”, ha dichiarato Rodríguez alla stampa. 

La nuova rotta della cocaina verso l’Australia

Di norma i trafficanti di droga colombiani sono soliti spedire in Australia quantità ridotte di droga, tra i  5 e i 50 kg nascosti in navi cargo, ha precisato il funzionario della marina. L’ultima frontiera, con l’uso di imbarcazioni poco appariscenti, serve per aggirare gli ufficiali antidroga nei porti e passare inosservati in mare, con carichi di droga maggiori. Secondo le autorità, il design e le caratteristiche tecniche di questi semi-sommergibili stanno migliorando. La prossima frontiera delle indagini è quella di sfruttare l’intelligenza artificiale, per aiutare le autorità a individuare più droga nascosta nel carico.

“Ci aiuterà molto a identificare container o navi cargo che potrebbero essere contaminati, poiché ogni giorno milioni di persone si spostano nella regione e tracciare il profilo di quello sospetto è davvero difficile se non si ha il modo di elaborare tutte queste informazioni”, ha affermato Rodríguez. La domanda di cocaina continua a crescere vertiginosamente in Australia e i prezzi alle stelle stanno incentivando i narcotrafficanti a innovare, affinché i loro prodotti possano arrivare in tutte le parti del mondo e in quantità sempre maggiori. In Australia un chilo di cocaina può essere venduto fino a 240mila dollari, un prezzo da tre a sei volte superiore rispetto a quello medio negli Stati Uniti.

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