Insieme al Parlamento europeo ha il compito di modificare e approvare le direttive, ma come si prendono le decisioni? Chi detiene la presidenza e come funzionano le votazioni?
Il Consiglio dell’Unione europea è l’istituzione che rappresenta i governi dei 27 Stati membri. Si riunisce in diverse formazioni, a seconda dell’argomento in discussione. Il Consiglio Ue Agricoltura riunisce ad esempio i ministri dell’Agricoltura, quello Interni ovviamente i ministri dell’Interno e così via. Insieme al Parlamento europeo ha il compito di discutere, modificare e approvare le direttive e i regolamenti proposti dalla Commissione. Le riunioni di questa istituzione si organizzano diverse volte all’anno per ogni formazione, alcune più spesso, come ad esempio quello di Economia e Finanze (l’Ecofin) che si riunisce generalmente ogni mese.
Visto che i ministri non possono essere sempre presenti a Bruxelles, spesso fanno le loro veci i Rappresentanti permanenti, che sono gli ambasciatori dei diversi governi all’Unione europea. Questi si riuniscono in un organismo che si chiama Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti), ma possono anche sostituire i ministri nelle riunioni del Consiglio Ue, quando questi non possono venire. I rappresentanti permanenti non possono però sostituire i capi di Stato e di governo al Consiglio europeo, in caso di assenza un leader deve delegare il suo potere di voto a un altro leader. Alla guida del Consiglio Ue si alternano tutti gli Stati membri per un periodo di sei mesi ciascuno.
Al momento la presidenza di turno è nelle mani del Belgio e da luglio passerà all’Ungheria. Il ministro del Paese di turno è quello che presiede i vari Consigli Ue, ed è anche quello che ha il compito di svolgere da mediatore nelle trattative sui vari dossier legislativi. Lui in persona e poi quotidianamente la rappresentanza permanente della sua nazione. Si tratta quindi di un ruolo importante, ma anche delicato e molto complicato. Ma come si divide il potere tra Stati grandi e piccoli?
Se nel Parlamento il numero dei deputati di ogni Paesi è proporzionale alla sua popolazione (i più grandi ne hanno di più e i più piccoli di meno), nel Consiglio Ue per ottenere lo stesso effetto è stato introdotto il principio del voto ponderato. Questo significa che i voti dei diversi ministri non hanno lo stesso peso, uno non vale uno, ma i rappresentanti dei Paesi più grandi sono anche più ‘potenti’. Così ad esempio la piccola isola di Cipro, che ha poco più di un milione di abitanti, ha un voto che equivale a 0,2, mentre l’enorme Germania, nazione più popolosa del blocco, quasi 19. L’Italia ha un voto che vale poco più di 13.
Questo, unito al fatto che la maggior parte delle decisioni viene presa a maggioranza qualificata (più della metà degli Stati e il 65% della popolazione), complica molto il processo decisionale. E permette anche la formazione di quella che viene definita una “minoranza di blocco”, che significa che un gruppo di soli quattro Paesi, se sono abbastanza popolosi, possono bloccare un provvedimento sostenuto dagli altri 23 membri del Consiglio.