In Germania crollano i partiti di governo. Boom dell’ultradestra

10.06.2024
In Germania crollano i partiti di governo. Boom dell'ultradestra
In Germania crollano i partiti di governo. Boom dell'ultradestra

I primi exit poll segnano un duro colpo per i socialdemocratici e i verdi. In testa la Cdu di Ursula von der Leyen. L’Afd secondo partito

Tonfo dei socialdemocratici, crollo dei verdi. In Germania i primi exit poll delle elezioni europee segnano un duro colpo per la coalizione di governo. Un colpo reso ancora più amaro dalla netta avanzata dell’Afd, il partito di ultradestra che, sempre in base ai primi exit poll, sarebbe adesso la seconda forza politica del Paese dopo la coalizione centrista Cdu/Csu.

L’Spd del cancelliere Olaf Scholz è dato al 13,9%, in netto calo rispetto a cinque anni fa. Per i socialdemocratici sarebbe il peggior risultato nella storia delle elezioni europee. Male, se non malissimo, anche i Verdi, che raccoglierebbero l’11,9% delle preferenze, quasi la metà rispetto al 2019. In lieve calo la terza gamba della maggioranza, i liberali, con il 5%. In sostanza, l’attuale governo di Berlino ha raccolto, nell’insieme, meno di un terzo dei voti. A trionfare è la Cdu/Csu, con il 30,3%, mentre l’Afd vola al 16%, attestandosi addirittura come primo partito nella Germania dell’Est. Per il partito di ultradestra c’è stato un netto aumento dei voti tra i giovani, fascia della popolazione fino a ieri dominata dai verdi.  

L’esito delle europee, a differenza di quanto sta avvenendo in Francia, non dovrebbe però avere ripercussioni immediate sul governo. Come ha dichiarato dalla co-presidente del partito socialdemocratico Saskia Esken, Scholz rimarrà al suo posto: “Il Cancelliere federale è a capo di questo governo, che abbiamo formato insieme con tre partiti, e continuerà a esserlo”, ha detto Esken al primo canale pubblico Ard come riporta l’agenzia Dpa. “Ha la nostra piena fiducia. La Spd è unita, e su questo potete contare”, ha detto ancora la dirigente socialdemocratica. 

Diverso il discorso sul piano europeo. Nei giorni scorsi, Scholz aveva lasciato intendere che avrebbe potuto opporsi a un secondo mandato da presidente della Commissione europea per Ursula von der Leyen, esponente della Cdu e del Partito popolare europeo (Ppe). Il netto successo dei cristiano-democratici, però, rischia di ridurre (e non di poco) il potere contrattuale di Scholz a Bruxelles. Non a caso il leader della Cdu Friedrich Merz, subito dopo la pubblicazione dei primi exit poll, ha invitato il cancelliere a sostenere von der Leyen nella sua corsa alla riconferma.

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